A doppia cifra: il noleggio a lungo termine nel 1° semestre 2018

Articolo di Salvatore Saladino, Country Manager Dataforce Italia, per L’Automobile –  Settembre 2018

IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE IN ITALIA – BILANCIO PRIMO SEMESTRE 2018

Unico comparto “vero” del mercato a crescere nel 2018, il long rent si dimostra l’alternativa più valida all’acquisto. Anche per i privati

In un mercato che mostra evidenti segni di tensione, il comparto del noleggio a lungo termine è l’unico che continua a crescere a ritmo sostenuto. Quello del long rent è un mercato vero, fatto di domanda e offerta reali, nient’affatto drogato dalle auto-immatricolazioni (cioè le km zero) dei concessionari e dei costruttori anche se cominciano a farsi sentire alcune politiche di stock, che potrebbero diventare strutturali, per avere prodotti in pronta consegna. Il segno meno del mercato nel suo complesso, apparentemente poco allarmante (-1,33% per le Passenger Cars e -1,69% per i veicoli commerciali leggeri), è in realtà più grave di quanto sembri: il settore continua a essere sostenuto da troppe km zero e le concessionarie sono sempre più affaticate nell’inseguire gli obiettivi mensili.

Noleggio ai privati

È soprattutto il comparto dei privati a risentire dell’ennesima crisi: 32.000 vetture in meno nel semestre che portano questo canale a una market share del 53%, oltre 3 punti percentuali in meno rispetto allo scorso anno, quando già gli acquisti automobilistici delle famiglie italiane erano in forte flessione. Se una parte dei privati si rivolge ormai senza esitazione al “terzo canale” di vendita, quello delle chilometro zero (gli altri due sono il nuovo e l’usato, ndr), sono moltissimi gli automobilisti che si stanno accostando al noleggio a lungo termine.

Ecco quindi che il NLT fa segnare, anche in questa prima metà del 2018, passi da gigante: +14,5%, che significa 13.500 vetture in più, in parte acquisite dagli utenti professionali, ma in sempre maggiore misura dai privati. Il noleggio a lungo termine è una risposta efficace alla necessità di avere un costo certo nell’acquisto, ripartito in rate mensili e nella gestione dell’auto di famiglia, perché onnicomprensivo (dal bollo alla manutenzione ordinaria e straordinaria), ma soprattutto è la soluzione pratica ed economica alla voce di spesa “assicurazione”, che in alcune regioni d’Italia, soprattutto, al Sud, ha costi insostenibili.

Noleggiare anziché acquistare permette anche di aggirare tutte le aree di rischio che affliggono gli automobilisti in questo momento: per esempio il tema del diesel, sempre più penalizzato nella circolazione nei centri urbani, relegato da gran parte dei costruttori ai margini del mercato nel prossimo futuro e, di conseguenza, soggetto a una fortissima svalutazione nei prossimi anni. Gli automobilisti si chiedono se valga ancora la pena di puntare sul diesel, che oggi è ancora imbattibile nei costi d’esercizio, ma totalmente perdente nella stupidità demagogica di alcune scelte politiche. Vale la pena di investire una cifra importante (l’automobile è sempre la seconda voce di spesa per le famiglie italiane dopo la casa) su un’auto a gasolio, col rischio di vederla deprezzarsi rapidamente nel volgere di poche stagioni o addirittura di non poterla più utilizzare in alcune città? Il noleggio a lungo termine è la risposta più ovvia: permette di sperimentare soluzioni alternative (l’auto ibrida, oppure a metano), oppure di puntare ancora sul diesel, perché il rischio della futura svalutazione è a carico del noleggiatore.

Proprio sulla liberta di scelta, e senza pensieri, puntano le campagne promozionali dei noleggiatori e delle reti di vendita ufficiali delle Case, ormai tutte in grado di proporre la formula del noleggio in concessionaria.

Preferenza ai big

Le preferenze dei clienti si stanno concentrando soprattutto sui player di dimensioni maggiori: i primi 5 noleggiatori in classifica hanno conquistato l’83,2% del mercato: ai “magnifici 4” (Leasys, ALD, Arval e LeasePlan) si sta aggiungendo infatti anche Volkswagen, che quest’anno ha già immatricolato quasi 14.000 unità, raggiungendo una market share del 7,6%, grazie soprattutto all’apporto dei concessionari della rete VW, Audi, Skoda e Seat. In particolare, è Audi a incrementare maggiormente le immatricolazioni di noleggio. E questo è un dato importante: perché grazie alla competitività dei canoni di NLT, i clienti sono in grado di avvicinarsi ai marchi premium. Lo prova anche il grande successo di Jeep, i cui suv spopolano nel noleggio (mentre il marchio generalista Fiat è in regresso).

Leasys (che è controllata da FCA Bank) è tornata a comandare la graduatoria dei player preferiti dai clienti (Passenger Cars + Light Commercial Vehicles), dopo che nel 2017 ALD Automotive (appartenente al gruppo bancario francese Société Générale, che voci di mercato danno in procinto di “sposarsi” con Unicredit) aveva conquistato il primato in Italia. Arval (gruppo bancario BNP Paribas) è tornata terza, dopo che per un paio di mesi era stata sorpassata da LeasePlan. Era un’anomalia dovuta all’anticipazione di stock acquistati da LeasePlan nel primo semestre, approfittando di offerte molto scontate su alcuni lotti di vetture da parte di alcuni costruttori. Proprio nel 2018 Arval ha varato il suo progetto di noleggio ai privati, in leggero ritardo rispetto agli altri competitor. Il fenomeno di mercato più appariscente del 2018, però, è la grande avanzata di Volkswagen, ormai abbastanza vicina agli altri noleggiatori di prima fascia. Nel comparto dei veicoli commerciali, invece, il primato appartiene ad Arval, che precede di poco ALD. Terza è Leasys, quarta LeasePlan.

Secondo le previsioni di Dataforce, il noleggio a lungo termine alla fine di quest’anno dovrebbe raggiungere le 295.000 immatricolazioni, con un tasso di crescita del 13,5% rispetto al 2017 e una quota di mercato del 15%.