ALD Automotive leader nel noleggio ecologico

Nelle nuove immatricolazioni molti noleggiatori puntano sui modelli a basso impatto ambientale, proponendo vantaggi economici interessanti in termine di canone. Le scelte commerciali dei player di mercato, però, non sono tutte uguali

di Salvatore Saladino, Country Manager Dataforce Italia

Tra i vantaggi promessi dalla formula del noleggio a lungo termine c’è anche l’opportunità di mettersi al volante di un’auto più ecologica, ripartendo la spesa complessiva della mobilità in un unico canone mensile. Ma quanto sono effettivamente ecologiche le vetture dei noleggiatori? Dataforce ha analizzato le immatricolazioni di tutti i player del mercato nel 2018 con i dati finora disponibili e ha scoperto che le loro strategie commerciali sono molto differenti. C’è chi punta sull’ibrido, chi sul metano, chi invece propone tariffe più interessanti sulle auto a gpl e chi invece punta ancora sulle alimentazioni più tradizionali, come benzina e diesel.

Il successo di una tipologia di alimentazione, infatti, non dipende soltanto dalla domanda del cliente finale, ma anche da precise indicazioni di marketing, e soprattutto di pricing, dei noleggiatori: per far orientare l’utilizzatore su un modello piuttosto che su un altro, oppure per fargli preferire una tipologia di alimentazione, il noleggiatore fa leva sul prezzo del canone mensile (e talvolta sulla disponibilità di consegna rapida). Ci spieghiamo meglio: a parità di canone mensile, il cliente potrebbe più facilmente optare per un’utilitaria ibrida come la Toyota Yaris, piuttosto che scegliere una Volkswagen Polo a gasolio, perché attirato dai minori vincoli di circolazione e spaventato dal “bombardamento mediatico” che in questo periodo penalizza il diesel. Se poi la Yaris viene offerta a una rata più competitiva e magari anche in pronta consegna, il gioco è fatto.

Rate in saliscendi

Il canone di noleggio a lungo termine è il risultato di molte componenti che si incrociano tra loro. Semplificando moltissimo, dal valore del prezzo di listino viene sottratta la percentuale di sconto che il noleggiatore ha concordato col costruttore e il valore residuo, cioè il prezzo che il noleggiatore ha stimato di ottenere al momento della rivendita, cioè quando scadrà il contratto di noleggio con il cliente. A queste componenti si aggiunge il costo dei servizi erogati durante la locazione (assicurazioni, manutenzione ordinaria e straordinaria, pneumatici, tassa di proprietà, eccetera), ripartito per il numero delle rate. Il noleggiatore ha quindi numerose leve su cui può agire nel formulare l’offerta economica al cliente ed è quindi in grado di orientare parecchio le scelte del consumatore.

Mercedes punta sull’elettrico

Questo determina differenti strategie commerciali tra i player del mercato. ALD Automotive, per esempio, ha scelto di influenzare le scelte del cliente verso le auto più ecologiche, preferibilmente le ibride: ben il 15,22% delle automobili che ha immatricolato quest’anno hanno questo tipo di alimentazione (per dare un dato di riferimento, la market share delle ibride sul mercato italiano è del 4,54%, e nel NLT del 5,66%, un terzo rispetto a quella di ALD). Aggiungendo le elettriche e le auto a gas, complessivamente oltre un’auto su cinque della flotta ALD è ecologica. La captive di noleggio di Mercedes, invece, quest’anno ha puntato con decisione sulle auto totalmente elettriche: ben il 6,02% della sua flotta è a impatto zero: in Italia la quota delle auto elettriche è di un misero 0,27%, mentre quella nel NLT è dell’1,02%. Volkswagen Leasing, la società di noleggio del Gruppo Volkswagen, è leader nella classifica dei noleggiatori che puntano sul metano (anche perché la gamma di modelli del Gruppo alimentati a gas è variegata e molto completa): il 2,13% della sua flotta va a metano. Chi invece punta ancora sul diesel che, lo ribadiamo a gran voce, resta comunque imbattibile in termini di costi d’esercizio? Tra i big del mercato sono LeasePlan (con una quota che sfiora il 90%), ES Mobility (la captive di Renault-Nissan), che raggiunge l’89% e Alphabet (controllata da BMW): 87,4%. Tornando alle elettriche, da sottolineare l’impegno ecologico della giovane società di noleggio Sifà, che raggiunge una quota del 3,67% e di Arval, che supera il 2%, cioè il doppio rispetto alla media del mercato dei noleggiatori.