Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Auto e Veicoli Commerciali Novembre 2019

Il segno più soltanto grazie ai noleggi e alle auto-immatricolazioni

 

Dopo il calo di agosto (-3,29%), la decisa ripresa di settembre (+12,71%) e il buon incremento di ottobre (+6,44%), a novembre il mercato dell’auto in ottobre è rimasto in territorio positivo, ma soltanto tra le Passenger Cars (+2,05%), mentre nei Light Commercial Vehicles ha frenato parecchio (-16,2%). Nel penultimo mese dell’anno sono stati immatricolati complessivamente 165.732 veicoli (Passenger Cars + Light Commercial Vehicles), con un incremento di appena 96 unità (+0,06%) rispetto a novembre 2018. Questi dati non comprendono le importazioni parallele, ossia le targhe di veicoli nuovi che non sono transitate attraverso gli importatori ufficiali, che a novembre sono state 13.993 (Passenger Cars) rispetto alle 13.990 dello stesso mese del 2018, cui si sono aggiunti 595 veicoli commerciali leggeri (-10,43%). Questo mese il mercato parallelo non ha contribuito a variare il mercato nel suo complesso: a novembre, se si considerano tutte le immatricolazioni ufficiali e parallele, il risultato è di 180.120 targhe contro le 180.067 del novembre precedente, con una variazione positiva di sole 53 targhe (+0,03%). Nel cumulato annuo, il mercato ufficiale rimane quasi sullo stesso livello dello scorso anno (-0,21%, pari a 4.079 immatricolazioni mancanti), mentre nel cumulato che comprende le importazioni parallele il saldo è positivo dell’1,85% (38.704 veicoli in più), cubando in 11 mesi 2.127.243 autoveicoli.

Novembre è stato il nono mese di eco-bonus: tra elettriche e ibride plug-in, cioè le tipologie di vetture che possono ambire all’incentivo, sono state 2.130 le unità vendute, con le elettriche che migliorano del 44,93% il risultato di novembre 2018, e le ibride plug-in che superano il raddoppio (+134%). Rimane comunque marginale il contributo di questi veicoli nei numeri del mercato totale.

Tra le Passenger Cars ufficiali, solo il canale del noleggio a lungo termine (+48,84%), quello del noleggio a breve termine (+19,63%) e le auto-immatricolazioni (+41,54%) hanno fatto segnare un risultato positivo: quello dei privati ha chiuso l’undicesimo mese del 2019 registrando un passivo del 14,79%, corrispondente a 14.205 unità in meno, erodendo parecchio il saldo positivo del 2019 che ora è di 0,54 punti percentuali (sono 5.492 targhe in più, a fine ottobre erano quasi 20.000). In rosso anche il comparto delle vendite dirette aziendali: -9,57%. Il bilancio annuale dei rent-a-car rimane in positivo del 2,34% (3.863 vetture targate in più). Il canale di distribuzione del noleggio a lungo termine nel cumulato annuo è sempre più largamente positivo: +6,87% (sono 16.875 unità in più). Per quanto concerne le auto-immatricolazioni, continuano a crescere in entrambi i canali: sul versante degli OEM addirittura del 322%, mentre le km zero e le demo delle concessionarie in misura minore ma comunque significativa: +24,45%. Il canale delle auto-immatricolazioni (circa il 13% dell’intero mercato), concentrate soprattutto negli ultimi giorni del mese, ha dunque contribuito ancora una volta a mantenere a galla il comparto automotive.

Il forecast di Dataforce prevede per quest’anno un mercato Passenger Cars di 1.900.000 unità, con un regresso dello 0,7% rispetto al 2018, con i privati in crescita dell0 0,7% a 1.100.000 unità, gli acquisti aziendali diretti a quota 96.000 (-0,5%), i noleggi a lungo termine in attivo (+5,8% a 275.000 immatricolazioni), quelli a breve in ottima forma (+2% a quota 177.000 unità) e le auto-immatricolazioni in regresso (-13,3%, con un volume di nuove targhe di 252.000 unità). La market share dei privati dovrebbe attestarsi al 57,9%, quella delle flotte al 5,1%, il NLT al 14,5%, il NBT al 9,3% e dealer+OEM al 13,3%.


Roma, 2 dicembre 2019 – Con un numero inferiore rispetto all’anno scorso di giornate lavorative utili all’immatricolazione (20 anziché 21), novembre ha fatto registrare un bilancio in pareggio per il mercato dell’auto (Passenger Cars + Light Commercial Vehicles). A novembre sono state immatricolate 150.594 vetture ufficiali (3.023 in più), 15.138 autocarri leggeri ufficiali (con un saldo negativo di 2.927 unità), 13.993 vetture parallele (3 in più) e 395 veicoli commerciali leggeri paralleli (46 in meno). I canali di importazione non ufficiali sfiorano il 9% sul totale delle immatricolazioni italiane, un volume sempre piuttosto significativo.

 

A novembre il mercato ufficiale dell’auto (Passenger Cars) ha continuato a viaggiare al di sopra della linea di galleggiamento, come nel mese precedente, chiudendo, per la quarta volta nell’anno (dopo aprile, settembre e ottobre) in positivo. Le nuove targhe di vetture nel penultimo mese del 2019 sono state 150.594, contro le 147.571 del novembre precedente. Un incremento di 3.023 unità (+2,05%), cui hanno contribuito solamente i canali di distribuzione del noleggio a lungo termine (+48,84%), quello del noleggio a breve termine (+19,63%) e quello delle auto-immatricolazioni (+24,45% i dealer, +322% i costruttori). Il saldo del cumulato gennaio-novembre rimane (di poco) positivo per i privati, che hanno acquistato quest’anno quasi 5.500 vetture in più (+0,54%) e in territorio negativo per le immatricolazioni business (-1,32%), mentre il comparto del long rent spicca il volo a +6,87%, grazie alla ripresa degli ultimi mesi, raggiungendo complessivamente 262.419 nuove targhe. Il noleggio a breve termine nel cumulato annuo appare in buona salute (+2,34%). Sono tornate a salire le auto-immatricolazioni dei concessionari (ben 4.333 auto in più), e quelle degli OEM sono quadruplicate (da 1.007 a 4.555). Ma nel risultato annuale la flessione dei mesi scorsi mantiene il canale delle km zero e delle demo in rosso: il regresso dei dealer è del 2,23% (pari a quasi 5.000 targhe in meno), quello dei costruttori/importatori del 50,15% (cioè 30.000 vetture in meno). Nelle auto-immatricolazioni, quindi, mancano finora circa 35.000 unità rispetto al 2018.

Il comparto del NLT, con l’eccezionale +48.84% di novembre, dovuto ai timori della tassazione sull’auto aziendale ipotizzata nella Legge di Bilancio 2020 che potrebbe colpire le nuove immatricolazioni, consolida il saldo attivo, che a un mese dalla fine dell’anno è ormai del 6,87%, pari a quasi 17.000 nuove targhe in più. Una crescita, quella di novembre, che ha riguardato entrambe le principali tipologie di operatore: i “captive” (cioè quelli controllati dai Costruttori) addirittura a +125,85% e i generalisti Top a un più modesto +10,27%. 13.752 sono stati i contratti per i Top Player generalisti (circa 1.300 in più) e 12.300 quelli delle società di noleggio captive (quasi 7.000 in più). Complessivamente il NLT ha immatricolato a novembre 27.046 vetture contro le 18.171 dello stesso mese del 2018.

Il settore del noleggio a breve termine a novembre ha chiuso in attivo: +19,63%. Il canale del RAC a novembre (mese di modesto valore in termini di inflottamento per i rent-a-car, anche se alcuni operatori hanno anticipato gli acquisti) ha immatricolato 7.921 vetture contro le 6.621 dello scorso anno. Il saldo del cumulato rimane comunque positivo del 2,34%.

A novembre le auto-immatricolazioni sono state 26.613, cioè il 17,7% dell’intero mercato. Un dato piuttosto elevato, visto che la media annua è del 13,5% Ma mentre quelle dei dealer, 22.058 unità, sono cresciute di 4.333 targhe (+24,45%), quelle degli OEM sono passate da 1.007 del novembre 2018 alle 4.555 di quest’anno (+322,93%). A queste cifre vanno aggiunte anche le 3.718 immatricolazioni che i dealer hanno intestato alle proprie società di noleggio a breve termine, che rappresentano un incremento del 22,38%.

Le marche e i modelli – La graduatoria degli OEM vede a novembre un andamento differenziato nelle prime posizioni. Fiat si mantiene al comando, ma in leggero calo (-1,96%). Il costruttore nazionale ha immatricolato a novembre 21.778 vetture, cioè 435 in meno dello stesso mese del 2018. La sua quota di mercato nel 2019 è del 15,13% (circa 2 punti in meno del 2018). Al secondo posto dietro Fiat c’è Volkswagen, che a novembre è cresciuta meno dei mesi precedenti: ha fatto segnare un +4,91%. Il brand di Wolfsburg ha immatricolato 14.024 vetture contro le 13.368 del novembre precedente. Il terzo posto nella graduatoria mensile è andato a Ford (+8,21%), che ha preceduto Renault (+4,19%) e Peugeot (-8,23%). In sesta posizione Toyota (-3,33%). Settima Citroen (+5,21%), seguita da Jeep (-16,09%), Dacia (-7,25%) e Smart (+237,95%). Da notare che non compaiono nella Top Ten la Opel, i tre premium brand tedeschi (Audi, Mercedes e BMW) e la Lancia. Nella classifica del cumulato annuale, invece, le prime 5 posizioni sono identiche a quelle della graduatoria di novembre, mentre in sesta posizione c’è la Opel, seguita da Toyota, Citroen, Dacia e Jeep.

Nella classifica dei modelli più venduti del 2019, la Panda rimane largamente in testa alla graduatoria anche se a novembre perde il 13,49% rispetto allo stesso mese del 2018. Su base annua le vendite (126.518 unità in 11 mesi, escluse le versioni autocarro N1) si confermano in forte ascesa (+12,92%). A novembre, della citycar Fiat ne sono state immatricolate 10.619 unità (1.656 in meno). Al secondo posto della Top Ten modelli 2019 è rimasta la Lancia Ypsilon, anch’essa in forte crescita (+24,11%, con quasi 55.000 unità immatricolate). Terza è la Fiat 500X (-15,38%), seguita da Dacia Duster (+59,23%), Jeep Renegade (+1,45%), Citroen C3 (+1,76%), Fiat 500 (-9,85%), Volkswagen T-Roc (+71,49%), Renault Clio (-19,79%) e Toyota Yaris (-6,3%).

I veicoli commerciali – Passando all’analisi del comparto veicoli commerciali leggeri, a novembre il mercato ha fatto registrare un dato negativo: -16,2%. Nel penultimo mese del 2019 sono stati targati 15.138 LCV fino a 3,5 t. Le immatricolazioni dirette dei privati (ditte, artigiani e professionisti) e delle aziende rappresentano quest’anno il 63% delle vendite totali, mentre il noleggio a lungo termine ha raggiunto una market share del 24,3%. Il breve, invece, occupa una quota del 7,1%. Quest’ultimo è in crescita (+1,85%) nella market share, mentre il NLT conserva una quota di mercato inferiore di oltre un punto rispetto a quella del 2018. A novembre il noleggio a lungo termine di LCV ha immatricolato un volume molto inferiore di LCV (3.796, ossia 1.196 in meno, cioè -23,96%), mentre il NBT è cresciuto di 24 unità (+4,29%).

Nel comparto degli LCV si segnala la tendenza ormai consolidata nelle auto-immatricolazioni: quelle dei costruttori sono crollate del 71,79% mentre quelle dei dealer sono diminuite del 41,01%. Le immatricolazioni a ditte individuali, artigiani e professionisti a novembre sono state 3.315 (-15,33%), quelle delle aziende (proprietà o leasing) 7.036 (-10,79%).

Le alimentazioniEnnesimo calo di vendite per il diesel che a novembre ha fatto segnare un regresso delle immatricolazioni del 16,29%, mentre il benzina continua a crescere in maniera vigorosa: +13,2%. Ormai le immatricolazioni dei due principali carburanti sono a favore del benzina: 70.000 le auto targate lo scorso mese, 69.000 quelle a gasolio. In un solo mese sono state immatricolate oltre 13.000 auto a gasolio in meno, mentre quelle alimentate a benzina sono state circa 8.000 in più. Le immatricolazioni di auto a gpl sono in leggero regresso, mentre quelle delle vetture a metano sono quasi raddoppiate. Le elettriche sono cresciute in maniera consistente (+111% pari a 615 unità in più), ma rimaniamo convinti che avremmo avuto lo stesso risultato anche senza bonus. Anche le ibride sono cresciute di 45 punti percentuali, passando dalle 8.075 di novembre 2018 a 11.703 di novembre 2019. Le ibride plug-in, ossia quelle incentivate dalla recente introduzione dell’ecobonus, hanno fatto segnare un risultato positivo: +134%, pari a 559 unità vendute in più.

Le emissioni di CO2 – Nella prima classe di emissione, quella agevolata dagli incentivi, a novembre il risultato è nettamente migliore rispetto ai mesi scorsi: le immatricolazioni sono cresciute del 110%, e la crescita è dovuta alle immatricolazioni che sono raddoppiate su tutti i canali in maniera uniforme. Nella classe di emissione intermedia, ossia quella non influenzata dagli incentivi né penalizzata dall’eco-malus, le vendite sono stabili. Invece nella categoria superiore ai 160 g/km di CO2, l’effetto della nuova tassa da versare all’atto dell’immatricolazione inizia a farsi sentire. È stato targato un numero di veicoli nettamente inferiore (-19,09%, pari a 3.000 unità in meno).

Ultimi tre giorni – Negli ultimi tre giorni feriali di novembre (27-28-29) si è scatenata come al solito la caccia al recupero delle immatricolazioni, che questo mese sono state superiori rispetto al solito: rispetto a ottobre, per esempio, sono state di 7 punti in più, il 47,38% sul totale del mese. In questi ultimi 3 giorni lavorativi sono stati immatricolati 78.529 veicoli su un complessivo di 165.732. La tabella allegata a questo comunicato, che evidenzia i numeri delle immatricolazioni degli ultimi tre giorni, è costruita secondo lo schema 80/20, ovvero mostra i marchi che con i loro volumi “fanno” l’80% del mercato e raggruppa sotto la voce “Altro” il restante 20%. Nel penultimo mese dell’anno il costruttore che ha targato la maggior quota percentuale di veicoli negli ultimi tre giorni è stato Alfa Romeo, che ha immatricolato il 66,93% delle sue vetture. Al secondo posto Lancia (65,79%). Terza è Jeep (64,41%), seguita da Mini (61,21%) e Nissan (61,17%). Tra i virtuosi, Kia (25,27%), Skoda (31,28%), Volkswagen (32,64%). In quarta e quinta posizione, Volvo (36,84%) e Mercedes (37,35%).

Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia ha così commentato i dati del mese di novembre: “Con l’incertezza delle modalità e tempistiche del provvedimento sulle auto aziendali, la situazione di mercato offre indicazioni contrastanti. Il ritorno delle auto-immatricolazioni da parte dei costruttori più che delle concessionarie non è un buon segnale al quale si aggiunge il calo del canale dei privati, solo in parte spiegato dalla crescita del prodotto nuovo targato. Il noleggio a lungo termine fa la sua parte, sfruttando il fatto che, se la stangata entrerà, riguarderà i nuovi contratti 2020 e non le vetture targate prima della fine dell’anno. Per questo motivo l’ultimo nostro forecast prima della chiusura d’anno è stato portato a 1,9 milioni di vetture.”.