Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Ottobre 2021

 

Anche a ottobre il mercato dell’auto ha fatto segnare un risultato molto negativo: la situazione economica stagnante, le conseguenze della pandemia, la carenza di prodotto e la transizione verso l’elettrico che disorienta le scelte dei consumatori sono i fattori più evidenti della situazione di crisi in cui versa tutto il comparto automotive in generale.

 

Da questo mese Dataforce introduce una nuova analisi sulle emissioni medie di CO2 delle auto immatricolate ogni mese sul mercato italiano. Questa analisi consente di evidenziare il “grado di virtuosità” effettivo delle marche, perché si basa sui numeri delle immatricolazioni reali, non sulla media teorica dei modelli a listino di ciascun produttore. Le tabelle rappresentate nell’analisi illustrano la classifica per marca delle emissioni medie di CO2 sul totale del venduto nel mese di riferimento (in questo caso ottobre 2021) e la graduatoria “year-to-date”, cioè da inizio anno al mese di riferimento (quindi da gennaio a ottobre).

 

Il comparto Passenger Cars ha immatricolato oltre 56.000 auto in meno, con una flessione del 35,79% che segue quelle del 32,57% di settembre, del 27,19% di agosto e del 19,56% di luglio. Risultato in negativo anche per il comparto Light Commercial Vehicles, che ha chiuso ottobre con un -26,9%, decisamente peggiore rispetto al -13,96% di settembre e del -7,71% di agosto. Nel cumulato del 2021, il livello delle immatricolazioni continua a mantenersi in territorio positivo rispetto al 2020, ma il margine attivo continua a calare: +12,81%. Nei confronti del 2019, il passivo supera addirittura le 350.000 unità: due anni fa, infatti, nel periodo gennaio-ottobre, furono immatricolate 1.627.000 automobili, contro le 1.269.724 di quest’anno.

 

A ottobre sono state targate 100.906 automobili e 13.116 veicoli commerciali leggeri, per un totale di 114.022 immatricolazioni (-34,88%), cui si aggiunge il modesto contributo delle importazioni parallele, (3.447 Passenger Cars e 67 Light Commercial Vehicles), per un totale di 117.536 unità (-33,97%).

 

Le previsioni di Dataforce per il 2021 scendono a 1,4 milioni di Passenger Cars: il forecast attuale rappresenta un incremento molto modesto sul 2020 (+1,2%), e mantiene un disavanzo decisamente evidente rispetto al 2019 (-27%). Rispetto a due anni fa, la flessione più contenuta dovrebbe essere quella del canale NLT: -11,5%, con un volume di immatricolazioni previsto a fine dicembre di 250.000 unità. Per i privati il calo dovrebbe attestarsi al -19,6%, con un totale di immatricolazioni di 880.000 targhe, mentre per le società che acquistano direttamente dovrebbe essere di poco peggiore (-20%, con un volume di nuove targhe di sole 72.000 unità). Il noleggio a breve termine e le auto-immatricolazioni di dealer e Oem faranno segnare una flessione del 56%. Rispetto al 2020, invece, il forecast ipotizza, più che una crescita, un assestamento sugli stessi livelli (+1,2%), con i privati stabili (+0,4%), le flotte in aumento (+7,9%), il NLT che farà segnare l’incremento più consistente (+17,9%), i rent-a-car a +5,6% e le auto-immatricolazioni a +8,6%.

 

Sul versante dei Veicoli Commerciali Leggeri, la previsione di Dataforce ipotizza un mercato a 160.000 unità (+6,4% sul 2020, ma -10,8% rispetto al 2019). I canali più avvantaggiati da questo rialzo sullo scorso anno sono quelli che, prevedibilmente, beneficeranno in misura maggiore degli incentivi: ditte, artigiani, professionisti e società che acquisteranno i mezzi da lavoro sia in proprietà sia in leasing finanziario, con una crescita media attorno ai 10 punti percentuali.

Roma, 2 novembre 2021

“Dobbiamo definitivamente abbandonare l’idea che il mercato quest’anno raggiungerà il milione e mezzo di immatricolazioni.” – commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia“È incredibile a dirsi ma non è più la domanda di auto nuove in crisi: questo è diventato un mercato guidato dall’offerta (scarsa) che nessun incentivo potrà risollevare finché durerà la crisi di produzione di componentistica essenziale.”

 

MERCATO ITALIA – VETTURE

Nell’analisi sulle immatricolazioni di ottobre occorre segnalare prima di tutto la pesantissima flessione del canale dei privati: -37,19%. La market share, però, continua a salire, a causa delle performance ancora peggiori dei canali di distribuzione del noleggio a breve termine e delle auto-immatricolazioni: a ottobre i privati hanno rappresentato ben il 66,64% delle nuove targhe, cioè una su tre. Nel mese che apre l’ultimo trimestre del 2021, anche tutti gli altri canali sono rimasti in rosso: le vendite aziendali dirette a ottobre hanno ottenuto un disavanzo del 23,38%, il noleggio a lungo termine si è attestato a -18,18% (sopra la media mercato), il noleggio a breve termine viaggia a -61,05% e le auto-immatricolazioni al -46,27%.

Nel cumulato dei primi 10 mesi del 2021, il comparto del noleggio a lungo termine è quello che dà il riscontro più positivo: oltre 45.000 immatricolazioni in più (+26,76%), arrivando a superare le 215.000 unità. Per i privati, invece, la crescita va assottigliandosi di mese in mese: l’attivo rispetto al 2020 è ora pari a meno di 84.000 unità, dato che corrisponde a una crescita dell’11,67%. Proporzionalmente migliore l’incremento del canale delle società che acquistano in proprietà e in leasing: +16,75%. La crescita rispetto all’anno scorso è di poco inferiore alle 9.000 nuove targhe. Per i rent-a-car, invece, il dato complessivo del 2021 è passato, a partire da ottobre, in negativo: -0,72% sul 2020, con un totale delle immatricolazioni di 77.500 unità. In pratica questo canale ha dimezzato la sua consistenza rispetto al 2019 e agli anni precedenti ante-Covid. Il +6,12% delle auto-immatricolazioni significa un incremento attorno alle 6.500 unità, che consente di raggiungere una market share molto modesta, pari a meno del 9% dell’intero mercato. Nell’ambito delle auto-immatricolazioni, quelle degli Oem sono addirittura in flessione rispetto al 2020 (-26,83%).

 

MERCATO ITALIA – VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

A ottobre il calo del mercato sfiora i 27 punti percentuali, mentre nel cumulato annuo la crescita si riduce a +21,99%, con un incremento delle immatricolazioni di circa 25.000 unità. Nel mese che ha iniziato il quarto trimestre, nessuno dei canali di distribuzione è riuscito a mantenersi a galla: nemmeno quello del noleggio a lungo termine, che però è riuscito a contenere le perdite a -8,05%.

Da sottolineare che i due canali principali, che assieme conquistano quasi i due terzi del mercato (quello di ditte-artigiani-professionisti e quello delle società) a ottobre hanno fatto registrare i passivi più pesanti, se si esclude il noleggio a breve termine. Le immatricolazioni delle “micro-imprese” a ottobre sono calate del 34,67%, quelle delle società del 33,33%. Le auto-immatricolazioni hanno perso il 19,44% delle nuove targhe (ma quelle degli Oem sono quasi azzerate, con una flessione del 93,33%). I rent-a-car hanno dimezzato gli acquisti: -49,28%.

Sul cumulato annuo, ditte, artigiani e professionisti risultano ancora in attivo: +21,69%, mentre le società fanno segnare un risultato ancora migliore: +23,75%. Il noleggio a lungo termine rimane sempre il secondo canale per importanza (25,45% di market share) e mostra, fino a questo momento, un trend di crescita similare agli altri due canali rilevanti (+19,79%). Il breve termine, invece, con il dimezzamento delle immatricolazioni di ottobre si avvia verso il passivo di fine d’anno, nonostante il +14,43% del cumulato a ottobre. Nelle auto-immatricolazioni, il saldo gennaio-ottobre è del +30,14%, anche se l’attesa per novembre-dicembre è di azzeramento del dato positivo.

 

ALIMENTAZIONI

Tra le Passenger Cars, a ottobre la corsa delle ibride è diventata ancora più evidente: ben il 40,31% delle nuove immatricolazioni appartengono a questa categoria. Peccato che le “ibride vere” siano soltanto il 13,5% (5,13% le plug-in e 8,37% le full hybrid).

Se però si osservano i volumi delle immatricolazioni, la crisi del mercato è evidente anche nell’ambito delle ibride, soprattutto per la carenza di prodotto: le nuove targhe di auto ibride sono state inferiori rispetto all’ottobre precedente del 4,32% (cioè quasi 2.000 unità in meno). Soltanto le plug-in hybrid sono cresciute: +41,56%, questo perché l’anno scorso erano ancora troppo pochi i modelli a listino.

Continua invece la corsa delle auto a corrente: +145,78% nel decimo mese di quest’anno. A ottobre sono state targate 7.108 auto elettriche, portando il saldo da gennaio a ottobre a oltre 54.000 unità (nello stesso periodo del 2020 furono poco più di 20.000).

La flessione delle benzina e delle diesel è ormai inarrestabile (se non si considerano le mild-hybrid): per le prime il calo di ottobre è stato del 47,18%, per le seconde del 63,27%. Superiore alla perdita del mercato nel suo complesso (che a ottobre è stata del 35,79% nelle Passenger Cars) è stata la flessione delle auto alimentate a metano: -44,23%; mentre per le gpl il calo è quasi allineato alla media del mercato: -31,5%.

Nel cumulato annuo, la market share di benzina+diesel è sempre superiore alla metà delle immatricolazioni: 53,26% di quota, anche se previsioni indicano che entro la fine dell’anno la situazione si ribalterà a favore delle altre alimentazioni. Le ibride sono al 33,21% di quota sul totale, le elettriche al 4,27%, le auto a gas al 9,27%.

Nell’ambito dei veicoli commerciali leggeri, invece, il diesel continua a rimanere quasi senza alternativa. A ottobre le immatricolazioni di LCV a gasolio sono però calate del 31,59%, mentre le ibride (quasi tutte di tipo mild) hanno superato le 1.000 unità (+35,41%). Nel cumulato annuo la quota di mercato degli LCV a gasolio sfiora ancora l’84%, perdendo solamente poco più del 4% di share%. Ibride ed elettriche, invece, sfiorano ormai una quota di mercato complessiva dell’8%.

 

EMISSIONI MEDIE DI CO2

Le emissioni medie di CO2 delle auto immatricolate a ottobre sono state di 115,8 g/km, ben 6 grammi in meno rispetto alla media del 2021 da gennaio a ottobre. Il trend evidente è la drastica riduzione delle emissioni delle auto vendute, favorita dagli incentivi statali che, come è noto, privilegiano le auto a basse emissioni. La Dacia è la marca più virtuosa di ottobre, con una media addirittura di 80,6 g/km: è stata favorita dall’importante volume di immatricolazioni del modello Spring, la prima elettrica della casa del Gruppo Renault. La media annua di Dacia è nettamente più alta: 115,8 g/km. Significativa anche la seconda posizione di Peugeot a ottobre: 106,2 g/km rispetto ai 114,2 g/km dell’intero 2021: è un chiaro indicatore del successo commerciale della gamma elettrica e ibrida, in particolare delle versioni plug-in. Agli ultimi posti della graduatoria sono le marche che costruiscono vetture alto di gamma e sportive. Il caso della Porsche è illuminante: nonostante la gamma delle elettriche e ibride sia ormai evidente a livello di listini (e in Germania la Taycan abbia addirittura superato le vendite della 911), le consegne di ottobre in Italia si sono concentrate su modelli con emissioni maggiori, alzando la media del mese a 191,9 g/km, rispetto alla media annua che è di 185,6 g/km.

 

ULTIMI 3 GIORNI

La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di ottobre (27-28-29) è stata allineata a quella degli scorsi mesi. Le targhe “last minute” assegnate nello sprint finale sono state 34.898, pari al 34,6% delle immatricolazioni del mese. La tabella allegata a questo comunicato, che evidenzia i numeri delle immatricolazioni degli ultimi tre giorni, è costruita secondo il solito schema 80/20, ovvero mostra i marchi che con i loro volumi “fanno” l’80% del mercato e raggruppa sotto la voce “Altro” il restante 20%. A ottobre il marchio che ha immatricolato la maggior quota percentuale di veicoli negli ultimi 3 giorni è stato DS che ha targato il 59,1% delle sue vetture. Al secondo posto Cupra (58,8%). Terza è MG (56,5%), seguita da DR (55,9%) e Opel (50,1%). Tra i meno attivi negli ultimi 3 giorni, Kia (14,4%), Land Rover (15,5%), Suzuki (16,4%), Mercedes (20,2%), e Ford (20,2%).

 

I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni sono stati il 35,4% del mercato totale (per un totale di 4.648 unità su 13.116), una media inferiore rispetto a quella dei mesi scorsi. Più attive nelle targhe “last minute” sono state le marche Fiat Professional (49,7%), Citroen (38,3%) e Renault (37,4%).