I dati del primo semestre 2018 illustrano un’Europa dell’auto sostanzialmente stabile.
L’analisi di Dataforce sui sette Paesi di maggior peso nelle immatricolazioni (in ordine di volumi sono Germania, Regno Unito, Italia, Francia, Spagna, Belgio e Olanda) evidenzia che soltanto Germania, Francia, Spagna e in misura minore Olanda hanno accresciuto le vendite (le cifre si riferiscono al mercato nel suo complesso: Passenger Cars + Light Commercial Vehicles fino a 3,5 tonnellate), mentre Regno Unito, Italia, e Belgio sono in recessione.
Complessivamente i sette Paesi hanno immatricolato nel primo semestre di quest’anno 7.653.921 veicoli rispetto ai 7.588.209 (+0,86%) dei primi 6 mesi del 2017.
I due Paesi in maggiore difficoltà sono Belgio e Regno Unito.
Nell’ambito dei canali di distribuzione, il mercato dei privati riflette quello complessivo: le vendite ai privati crescono in Germania, Spagna, Francia e Olanda.
Se nel 2017 il mercato dei privati più importante d’Europa era stato quello italiano, nel primo semestre di quest’anno l’accentuata flessione delle immatricolazioni retail (bilanciata dall’acquisto di km zero) ha portato il nostro Paese a essere scavalcato nei volumi ai privati dalla Germaniacon la Francia che insedia la seconda posizione a 70.000 unità.
Da gennaio a giugno l’Italia ha immatricolato 676.461 veicoli a clienti privati, contro i 712.746 della Germania e i 606.185 della Francia.
La quota dei privati in Italia è scesa dal 58,6% del 2015 al 54% del 2017 e addirittura al 52,5% di quest’anno.
In soli tre anni, dunque, la quota degli acquisti privati è calata di oltre 6 punti percentuali.
Nell’ambito delle flotte aziendali, nonostante il boom del noleggio a lungo termine che continua a crescere, l’Italia rimane ancorata al quarto posto, alle spalle delle solite Gran Bretagna (leader da sempre in questo comparto), Germania e Francia.
Nello short term, l’Italia è addirittura quinta, sorpassata anche dalla Spagna (che quest’anno è addirittura seconda assoluta).
Il noleggio a breve, comunque, sta crescendo anche nel nostro Paese: basti pensare che nel primo semestre di quest’anno questo canale ha realizzato tante immatricolazioni quante nell’intero 2015.
Le auto-immatricolazioni sono in leggera contrazione ovunque, tranne in Spagna e Olanda: in Germania nel primo semestre sono comunque state già oltre mezzo milione.
L’Italia, con 172.898 targhe, è terza avendo scavalcato il Regno Unito (167.904) e non è distante dalla Francia (212.899).
Ma la vera differenza è che in Italia le auto-immatricolazioni sono soprattutto delle reti di vendita dei concessionari, mentre in Germania (e in Francia) sono i Costruttori a realizzare il maggior numero di auto-intestazioni, data la presenza di un grande numero di fabbriche nazionali.
Nell’ambito delle alimentazioni, la Germania conquista la quota maggiore di auto a benzina (il 32,6% sul totale dei sette Paesi), con le vendite in crescita.
Nonostante le vendite di auto a gasolio siano in calo, la flessione italiana è inferiore rispetto a quella registrata negli altri Paesi, dunque il “peso” dell’Italia sul totale delle auto diesel vendute è in aumento.
Tra le elettriche, Germania e Francia si equivalgono: insieme conquistano poco più del 60% delle vendite di auto a zero emissioni.
Il Regno Unito, invece, è leader tra le ibride con una quota del 26%,. Nelle ibride e nelle elettriche il peso dell’Italia è modesto: il nostro Paese detiene soltanto il 15,5% di quota delle immatricolazioni di auto ibride tra i Top7 e il 4,2% delle elettriche.