Fazzoletti di tessuto

Un racconto a tema per “Tutti per uno”, pubblicato nel luglio 2009

FAZZOLETTI DI TESSUTO O DI CARTA?

di Salvatore Saladino

 Un ottimo arrosto con piselli, che anche scaldato è davvero buono. Ancora fame.
Yogurt bianco e ciambelline al vino fatte in casa. Ancora fame.
Gentilini con gocce di cioccolato, mai provati prima, da non ricomprare. Mi viene il dubbio che il mio raffreddatissimo naso mi abbia sfasato i recettori del gusto quindi magari l’arrosto faceva schifo e i Gentilini erano la fine del mondo… ma “buona la prima”, come si dice, e io i Gentilini con le gocce di cioccolato non li ricompro. Meglio stare sul classico. Generazioni di romani sono stati allevati a Gentilini, quelli rettangolari, piatti, lunghi 10 cm. e larghi 3, da inzuppare in batteria fino a max 4 pezzi, galattici! Scatola cubica. Fame passata, 3 fazzoletti ultramorbidilenitiviottocentoveliprofumati già consumati.
Denti lavati, anche qui il naso è in sciopero, scomodo il fatto di dover respirare con la bocca piena di dentifricio, l’unico vantaggio è che l’effetto colluttorio per la gola è assicurato vista la quantità di schiuma che ci finisce. 4 pezzetti di carta igienica diviso due, due soffiate di naso, pre e post lavaggio denti.
Accendo la tv ma, a parte il film con Denzel Washington che ho già visto e il Grande Fratello che evito, l’unica cosa interessante sembra Voyager, ma il servizio sulla pandemia e i relativi interessi economici mi sanno tanto di tg, e io i tg non li amo per niente. È il solito raffreddore, niente febbre, altro che vaccino, l’unica volta che mi sono vaccinato mi sono ammalato proprio della malattia per cui mi ero vaccinato…
Sai che ti dico? Stasera riprendo un po’ la chitarra, a bassa voce che in un condominio lo show serale potrebbe non essere gradito, e tanto col naso conciato in questa maniera chi riesce a cantare? Polo a manica lunga, la goccia bastarda che sta per cadere sul mio canzoniere viene assorbita all’altezza dell’avambraccio. Fazzoletto di tessuto anzi, salva goccia. Il pc l’ho lasciato acceso, chissà, magari arriva un bip con una bella mail.
Invece no. La mail arriva ma gli ultramorbidilenitiviottocentoveliprofumati durano nulla quando stai con la testa fra le mani a piangere. Ne metti un po’ sulla scrivania ma è come quando piove dal tetto e lo straccio per terra non basta. E non è che i fazzoletti di carta li puoi strizzare.
Passo alla carta da cucina, quella millestrappiassorbotuttoefunzionopurecomestraccio, ma se ti ci strofini gli occhi e per sbaglio ti va un microscopico atomo di quella fibra assorbente non capisci più quali lacrime sono per la mail “vogliofartimaleperchécosìmisentomeglio” o per la millestrappiassorbotuttoe-funzionopurecomestraccio.
Fatto sta che i fazzoletti di tessuto non li uso, questa sera ne vorrei solo uno tanto grande da usarlo come vela per portarmi via da qui.
Alla mail non rispondo.