I sei mesi del mercato auto: è stallo delle vendite

Le vendite auto a giugno 2019 mostrano il settore ancora in affanno. In negativo il comparto delle vendite dirette aziendali a -4,09%. Il noleggio a lungo termine chiude per il terzo mese in positivo (+5,95%) e conclude il semestre come l’anno scorso, a 160mila unità.

Il noleggio a breve termine continua ad accelerare le immatricolazioni: +23,79%, incrementando le targhe di 3.536 unità e, grazie anche al risultato molto positivo di aprile e maggio, è ritornato al segno più nel cumulato annuo (+2,52%).

Complessivamente, il mese di metà anno vede le nuove targhe di vetture a 171.769, contro le 175.399 del giugno 2018. Un decremento di 3.630 unità (-2,07%), cui ha contribuito principalmente il canale di distribuzione dei privati.

Quest’ultimo,  nel mese, ha lasciato sul campo oltre 4.000 consegne (-4,4%). Il saldo gennaio-giugno, però, rimane leggermente positivo per i privati, che hanno acquistato oltre 5.500 vetture in più (+0,93%).

In pratica, finora l’unico mese positivo è stato aprile.

“Al giro di boa, il mercato dell’auto appare evidentemente in una situazione di stallo: le vendite dei privati, in assenza di sistemi incentivanti non limitati a veicoli di nicchia come elettriche ed ibride plug-in, stanno tornado a rallentare dopo un inizio anno in ripresa. Le vendite business, grazie alla peggiore fiscalità in Europa, non possono che stentare”, è il commento del country manager di Dataforce, Salvatore Saladino.

VENDITE AUTO A GIUGNO 2019, IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

“Il noleggio a lungo termine sembra aver superato la crisi di fine 2018 e primo trimestre 2019, anche se il comparto marcia a due velocità”, continua.

Nelle vendite auto a giugno, tra i primi 5 player del comparto (quasi il 76% del mercato del NLT), da una parte Ald e Leaseplan alla ricerca dei margini con una forte riduzione dei volumi e, dall’altra, Arval, Leasys e Volkswagen vanno a gonfie vele, con crescite a due cifre.

“Positivo il segnale che arriva dalle auto-immatricolazioni: quelle degli OEM sono ridotte a livello fisiologico, e quelle dei concessionari stanno rallentando per smaltire giacenze che nei mesi precedenti erano diventate allarmanti – continua l’analista -; speriamo anche per una riduzione della pressione sugli obiettivi da parte delle case mandanti”.

 

VENDITE AUTO A GIUGNO 2019, LE ALIMENTAZIONI

Il diesel continua l’inesorabile flessione nelle vendite. A giugno ha fatto segnare un calo delle immatricolazioni del 19,77%, mentre il benzina cresce in maniera più vigorosa: +27,31%.

In un solo mese sono state immatricolate circa 21.000 auto a gasolio in meno, mentre quelle alimentate a benzina sono state 16.000 in più.

Le immatricolazioni di auto a gplsono in crescita del 2,35%, mentre quelle delle vetture a metano sono calate sensibilmente per mancanza di prodotto: -23,91% (corrispondenti a oltre 1.200 unità in meno).

Le elettriche sono cresciute in maniera formidabile grazie agli incentivi, (+188% pari a 985 unità in più). Anche le ibride sono cresciute di 18,68 punti percentuali, passando dalle 7.986 di giugno 2018 a 9.478 di giugno 2019. Le ibride plug-in, ossia quelle incentivate dalla recente introduzione dell’ecobonus, hanno fatto segnare invece un regresso del 40%, pari a 287 unità vendute in più, data la scarsità di disponibilità di prodotto.

“Il progressivo abbandono del diesel è ormai un conclamato danno per l’ambiente – osserva Saladino -: le emissioni medie di CO2 sono aumentate. D’altra parte, nessuna alimentazione alternativa riesce ancora a garantire una soglia di accesso accettabile a livello di prezzo e costi d’esercizio ridotti come l’auto a gasolio. Ci guadagnano solo le società petrolifere insomma, il risultato della scelta “eco-non-logica” del Governo”.

 

VENDITE A GIUGNO 2019, LE EMISSIONI DI CO2

Nella prima classe di emissioni, quella agevolata dagli incentivi, a giugno il risultato è decisamente negativo.

Dopo il -2,31% del mese scorso, le immatricolazioni sono crollate del 60,31%. Un segno che le vetture green hanno ancora tanta strada da fare per diventare appetibili.

L’unico segmento in crescita è quello delle flotte aziendali, che fa segnare un +21,15%.

Nella classe di emissione intermedia, ossia quella non influenzata dagli incentivi né penalizzata dall’ecotassa, le vendite sono rimaste quasi sullo stesso livello del giugno precedente.

Invece, nella categoria superiore ai 160 g/km di CO2, c’è la conferma che la nuova tassa da versare all’atto dell’immatricolazione non sta affatto penalizzando le vendite.

A giugno (come lo scorso mese) è stato targato il 30% di veicoli in più, in particolare dal noleggio a lungo termine (+95,91%), dai concessionari e case auto (+47,45%) e, in misura minore, dalle RAC (+35,39%).

 

I SEGMENTI

A giugno, i segmenti di volume a reggere il passo dello scorso anno e far segnare incrementi sono stati l’(le citycar), le auto di taglia superiore (segmenti D-E-F-G), i Suv di piccola taglia (segmenti A-B) e quelli di dimensioni medie (segmento C-Suv).

 

Il forecast di Dataforce prevede per quest’anno un mercato passenger cars di 1.845.000 unità, con un regresso del 3,5% rispetto al 2018.