Noleggio a lungo termine per tutti

Articolo su l’Automobile di Salvatore Saladino

La formula di acquisizione del NLT sta progressivamente conquistando anche gli automobilisti privati: nel 2017 sono stati quasi 40.000. Nel 2018, secondo le previsioni di Dataforce, saranno oltre 50.000

Il mercato dell’auto 2017 si è chiuso sfiorando quota 2 milioni di immatricolazioni, in crescita di 8 punti percentuali sul 2016, nonostante il calo delle vendite ai privati, particolarmente accentuato nell’ultima parte dell’anno. Questo non significa che le famiglie italiane hanno tagliato sensibilmente gli acquisti di nuove automobili: più semplicemente molte si stanno orientando verso quello che potremmo definire il “terzo canale” della distribuzione automobilistica, ovvero quello delle km zero. Nel 2017, infatti, sono state immatricolate dalle Case costruttrici e dai concessionari oltre 324.000 vetture (il 16,4% dell’intero mercato), un volume mai raggiunto in precedenza. Si tratta di vetture che in gran parte sono state o saranno riversate sul mercato come km zero. Per dare un’idea della dimensione assunta da questo fenomeno, due anni fa le km zero furono quasi la metà (170.000) e nel 2007, l’anno d’oro del mercato dell’auto in Italia, quando furono vendute oltre 2,5 milioni di auto nuove, le km zero furono solamente l’8% del mercato. Ma il cliente privato, oltre alle km zero, sta puntando anche ad altro: il noleggio a lungo termine.

Il NLT è stato intatti il vero vincitore del mercato 2017: ha realizzato un volume complessivo di 260.000 unità, un risultato straordinario, mai raggiunto negli anni passati. Il successo del noleggio è dovuto all’interesse per questa formula di acquisizione che sta ormai convincendo tutte le categorie di acquirenti: sia gli utenti business sia, appunto, i privati. Entrambi sono attirati dal noleggio, che presenta molti vantaggi rispetto alla proprietà: in un’unica rata mensile (il canone) sono compresi tutti i servizi assistenziali (la manutenzione ordinaria e quella straordinaria), le coperture assicurative (compresa la kasko), il pagamento del bollo, più i servizi opzionali quali l’auto sostitutiva in caso di intervento in officina o di guasto. Per le aziende, inoltre, ci sono alcuni vantaggi di deducibilità fiscale.

Ma se il noleggio a lungo termine è cresciuto nel 2017 del 20% rispetto all’anno precedente, cosa succederà quest’anno? Secondo gli analisti di Dataforce, il forecast per il nuovo anno prevede un mercato del noleggio in ulteriore crescita: dovrebbe raggiungere le 280.000 unità, pur in assenza di sistemi incentivanti che lo scorso anno hanno fatto letteralmente volare il long rent. Ci riferiamo al super-ammortamento al 140% che nel 2017 ha portato benefici solamente agli operatori professionali (quindi soprattutto ai noleggiatori, che hanno riversato sul cliente il beneficio fiscale in termini di sconto sul canone) e non più, come accadde l’anno precedente, anche alle aziende che acquistavano direttamente.

Il forecast di Dataforce, infatti, evidenzia che, spacchettando il mercato del NLT nei quattro canali di vendita (“Corporate”, cioè le grandi aziende, “SME”, ossia Small-Medium Enterprises, le imprese di piccole e medie dimensioni, “Private” e “Rent-to rent”, ovvero il rinoleggio che alcuni operatori del long rent concedono ai rent-a-car), l’unico a crescere in maniera sensibile nel 2018 sarà proprio il canale dei privati (che passerà da meno di 40.000 immatricolazioni a circa 52.000 (+23%), mentre il canale delle PMI crescerà a un ritmo più contenuto (+7,5%). Stabile, invece, sarà il comparto Corporate, mentre il rent-to-rent sarà in flessione del 25%.

La previsione di Dataforce si spinge anche al triennio successivo: nel 2021 i privati che si accosteranno al lungo noleggio saranno quasi 80.000, ossia il doppio rispetto al 2017. E il NLT nel suo complesso supererà di slancio le 300.000 unità. In un mercato che sarà ormai stabilizzato attorno ai 2 milioni di pezzi all’anno.

Il noleggio a lungo termine, insomma, sembra essere la formula di acquisizione del futuro. Del resto il concetto di proprietà, almeno in ambito automobilistico, sembra ormai essere sempre più obsoleto. Come dimostra anche il fortissimo interesse per il car sharing.