Rinnovo rallentato

Il parco circolante dei veicoli commerciali è stravecchio, inquinante, poco sicuro e, in assenza di sistemi incentivanti strutturali, il rinnovo procede a velocità ridotta. Nonostante il mercato quest’anno sia in crescita su tutti i canali di distribuzione

 

di Salvatore Saladino, Country Manager Dataforce Italia

Il mercato dei veicoli commerciali leggeri appare in buono stato di salute: nei primi 10 mesi sono stati immatricolati 143.134 autocarri, rispetto ai 135.242 dello stesso periodo del 2018 (+5,84%). Il settore dei veicoli da lavoro continua a beneficiare del “super-ammortamento” del 130%, che contribuisce al rinnovo del parco circolante nazionale, tra i più vecchi d’Europa. Ma non è sufficiente a invertire il trend di obsolescenza: basti pensare che quasi la metà dei veicoli circolanti risponde ancora a una normativa antinquinamento ante Euro 4, il che significa un’anzianità media superiore ai 13 anni. Secondo le stime, per il rinnovo di tutto il circolante, occorrerebbero al ritmo attuale non meno di 30 anni. Mancano dunque provvedimenti strutturali da parte delle Istituzioni, soprattutto per quanto riguarda i sistemi di incentivo al rinnovo, per rispondere adeguatamente sia alle necessità di trasporto (nel nostro Paese quasi il 90% delle merci circola su gomma), sia alle esigenze di una mobilità professionale più ecologica, soprattutto in ambito urbano. I provvedimenti locali che incentivano l’acquisto o il noleggio a lungo termine dei veicoli commerciali leggeri ad alimentazione alternativa (metano e gpl) o a bassissimo impatto ambientale (elettrici e, in misura molto minore, ibridi) non sono affatto sufficienti. All’orizzonte, però, non si prospettano iniziative incentivanti di largo respiro, anzi: con buona probabilità il prossimo anno verrà cancellato anche il super-ammortamento, riducendo quindi anche la convenienza fiscale al rinnovo del parco automezzi.

Diesel senza alternative (o quasi)

Gli autocarri a gasolio costituiscono ancora l’88% delle nuove immatricolazioni, nonostante una diminuzione di quota di circa 4 punti rispetto all’anno scorso. I veicoli commerciali a benzina sono raddoppiati, ma occupano una quota marginale del 5% delle vendite. Metano (soprattutto) e gpl (in misura minore) sfiorano il 6%, mentre le elettriche hanno conquistato quest’anno meno di 1.000 clienti, e le ibride ancora meno (circa 400).

A livello di canali, le flotte che acquistano direttamente il proprio parco automezzi costituiscono la fetta più importante del mercato, con quasi 62.000 unità su 143.000 (43% del mercato), seguiti dai noleggi a lungo termine (circa 35.000, pari al 24%) e dai privati (cioè artigiani e ditte individuali) che quest’anno hanno acquistato 27.000 veicoli commerciali leggeri (19% di quota di mercato). Ma a crescere di più nel 2019 sono stati il canale dei noleggi a breve termine (+42,79%) e le auto-immatricolazioni dei concessionari e dei costruttori (+16,33%), mentre per gli altri canali citati poc’anzi l’incremento delle vendite è compreso tra l’1 e il 4% scarso.

Doblò il più venduto

Le classifiche di vendita per modello vedono i veicoli commerciali di FCA in testa alle graduatorie, in tutti i canali di vendita. Il modello più apprezzato è il Fiat Doblò, che domina la classifica generale, quella dei “Privati” (cioè gli artigiani e i professionisti), quella del noleggio a lungo termine ed è secondo nella graduatoria delle flotte aziendali che scelgono la formula di acquisizione dell’acquisto diretto (pagamento in contanti, con finanziamento o tramite leasing). Il Fiat Ducato è al secondo posto assoluto, e sul podio nel canale delle flotte e del NLT (terzo in entrambi), mentre tra i privati è al quarto posto. Il Daily, mezzo più dimensionato che in alcuni casi supera il limite dei 35 quintali di peso totale, è al vertice della classifica degli acquisti diretti delle flotte aziendali, terzo assoluto nella graduatoria complessiva e terzo anche tra le preferenze degli artigiani. Ben posizionati anche i mezzi da lavoro più piccoli di FCA: Fiat Fiorino e Panda. Quest’ultima è seconda dietro al Doblò tra i noleggi e quinta nella classifica generale, alle spalle del Fiorino (che è la versione da lavoro del Qubo). Tra i modelli di produzione straniera, Ford occupa posizioni di rilievo con la gamma Transit (sesto il Custom nella classifica totale e settimo il Transit classico). Il Custom è anche il secondo veicolo da lavoro più acquistato dai privati.