Mercato auto, ad aprile blocco totale. Il 2020 chiuderà agli stessi livelli del 1949

Vendite a zero, meno 98 per cento rispetto allo stesso mese di un anno. Si cerca una strada per ripartire

Come da copione: ad aprile il mercato ha fatto segnare zero. D’altra parte non poteva essere altrimenti con gli italiani bloccati in casa impossibilitati a fare qualsiasi cosa. Ma il catastrofico dato di aprile – crollo del 97,55% rispetto allo stesso mese del 2019 – tira già anche i dati dei primi 4 mesi che vedono così dimezzate le immatricolazioni. E di conseguenza distrugge anche le vendite dell’intero anno.

Ma torniamo alle vendite (anzi alle non vendite) di aprile: le 4.279 le auto in qualche modo consegnate (noleggi, forze dell’ordine, ecc.) come dicevamo portano il totale gennaio-aprile a quota 351.611 unità, ossia il 50,69% in meno dell’analogo periodo dell’anno scorso.

“I dati ufficiali di Aprile – commenta Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – confermano quanto da noi anticipato sin dall’inizio della crisi. Le necessarie e severe misure di contenimento del contagio ne hanno rallentato la diffusione, ma il blocco delle attività economiche ha messo in ginocchio la filiera della distribuzione auto,con le sue 1. 400 aziende che sostentano 160.000 famiglie”. “La riapertura avviene – continua Crisci – con restrizioni molto severe alla circolazione ancora in vigore, e con una domanda da parte di famiglie e imprese fortemente indebolita.  Attanagliate da crisi di liquidità dopo 2 mesi di ricavi azzerati, molte delle concessionarie potrebbero non sopravvivere nonostante la riapertura. Rinnoviamo quindi l’appello al sistema bancario perché le ingenti risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità vengano prontamente erogate alle imprese del comparto auto”.

“Dovrebbe ormai essere chiaro – spiega poi Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia – che senza un supporto concreto alla filiera automotive, il mercato continuerà a languire su livelli insostenibili per i comparti produttivo, distributivo e occupazionale. Pur restando convinto che lo stimolo fiscale (il famoso allineamento alla fiscalità europea sempre impunemente derogato dal Governo) sia quello più adatto a generare valore strutturale, l’argomento degli incentivi è drammaticamente urgente quanto risolutivo nell’immediato”.

In ogni caso ora il mercato dell’auto è tornato di colpo anni indietro. Quanto? Ce lo spiega il centro studi Promotor: “Se si considera che le immatricolazioni di aprile valgono circa il 9% di quelle di un intero anno, proiettando il dato dell’aprile scorso su un intero anno si ottiene un volume di immatricolazioni analogo a quello del 1949 quando le immatricolazioni furono 48.883…”.