Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Giugno 2023

Roma, 3 luglio 2023

Anche il mese che ha chiuso il primo semestre 2023 è stato positivo per il mercato dell’auto: le immatricolazioni Passenger Cars sono cresciute rispetto allo stesso mese dello scorso anno del 9,33%. Un risultato, però, che è meno brillante rispetto al +22,87% di maggio. Il cumulato gennaio-giugno è di +22,83%, pari a un incremento dei volumi delle immatricolazioni di 157.000 unità rispetto al 2022. La ripresa del mercato, dunque, si consolida, ma il confronto con gli anni ante-pandemia rimane negativo: mancano all’appello 240.000 targhe rispetto al 2019. Tutti i canali di distribuzione sono rimasti in territorio positivo a giugno. Il miglior risultato è stato quello delle immatricolazioni dirette aziendali (+20%), seguito dal NLT (che ha sfiorato il +17%), dalle auto-immatricolazioni (+16%) e dal NBT (+13,5%). Molto più modesta, invece, la crescita del canale dei privati, che ha targato soltanto 3.000 automobili in più (+4%). Nel cumulato semestrale, i privati sono cresciuti del 10%, meno della metà del mercato nel suo complesso. Se il mercato stenta a ritrovare la verve di prima del Covid la responsabilità è ascrivibile soprattutto all’impossibilità da parte della maggioranza delle famiglie italiane di affrontare la spesa del cambio dell’auto.

L’andamento del mercato dei Light Commercial Vehicles è stato a giugno ancora più positivo: la crescita è stata del 28,54%. Il saldo semestrale sfiora il +10%. In questo caso il gap con il 2019 è stato completamente recuperato: circa 90.000 le nuove immatricolazioni, sia nel primo semestre 2023 sia nello stesso periodo del 2019. Il risultato positivo di giugno è merito dei due canali del noleggio: il lungo termine (+68%) e il breve termine (+74%) hanno complessivamente immatricolato 2.600 LCV in più, ossia buona parte dei 3.500 veicoli commerciali aggiuntivi di giugno.

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“Nonostante il segno più fosse ampiamente atteso alla chiusura del semestre”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia, “rilevo un chiaro segnale di appiattimento della crescita, con la vecchia coda ordini ormai quasi evasa e con un nuovo portafoglio ordini che langue. Ma soprattutto l’evidenza che i privati non si possono più permettere le auto che i costruttori europei propongono unita all’altra evidenza che l’elettrico qui da noi resta confinato a una ristretta élite di persone che, per reddito e immagine sociale, può e vuole distinguersi da tutti gli altri. Sulle élite, sui ridotti volumi e su margini sempre più alti sta puntando tutta la strategia dei costruttori europei, anche se qualcuno comincia a rendersi conto della realtà (VW e la ID.3 senza girarci troppo intorno), spalleggiata da un impianto politico il quale accetta le sistematiche riduzioni di personale e chiusura delle fabbriche ormai totalmente fuori mercato per i falsi fini di salvezza del pianeta rispetto alla competitività del colosso Cina, il vero inquinatore globale, che se la ride e cavalca alla grande tutte le nostre decisioni suicide. Mancano 11 mesi alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, speriamo si faccia in tempo a invertire la rotta prima del completo annichilimento della competitività europea, di tutto il nostro futuro”.

MERCATO ITALIA – VETTURE

Giugno ha visto una crescita più equilibrata rispetto a quanto accaduto nei mesi scorsi: non c’è stato un canale di distribuzione che ha prevalso nettamente sugli altri. Positivo l’andamento per tutti, anche se i privati hanno fatto segnare l’incremento più modesto, soltanto +4,04%. Viceversa, il canale degli acquisti aziendali diretti ha raggiunto un più brillante +20,13%. Superiore all’incremento medio del mercato il risultato del long rent, dei rent-a-car e delle auto-immatricolazioni delle Case Auto e dei dealer.

A giugno sono state targate 139.418 automobili nuove (11.902 in più rispetto al 2022, con una crescita del 9,33%). In aumento, ma sempre modesto, l’apporto delle importazioni parallele (1.817 unità, +8,8%). Il canale dei privati ha targato 76.441 vetture (+4,04%), quello delle immatricolazioni dirette del comparto aziendale 7.513 (+20,13%), mentre il noleggio a lungo termine ha immatricolato 34.646 unità (+16,76%), il noleggio a breve termine 9.142 (+13,54%) e le auto-immatricolazioni sono state 11.676 (+16,04%).

Nel cumulato annuo del primo semestre si conferma il momento eccellente del noleggio, con il lungo termine che cresce del 46,44% (con una quota di mercato del 25,34%, oltre 4 punti in più del 2022) e il breve termine che si avvicina al raddoppio dei volumi (+84,43% e una market share che arriva al 6,52%, un terzo in più dello scorso anno). Per i privati il saldo attivo è del 10,07% (sono quasi 42.000 targhe aggiuntive), ma la market share precipita al 54% (sono 6 punti in meno del primo semestre 2022). Il canale delle società che acquistano direttamente è invece aumentato del 20,18%, mantenendo però pressoché inalterata la quota di mercato appena sopra al 5%. Anche le auto-immatricolazioni sono in crescita (+24,67%), a un tasso superiore a quello della media del mercato. È un trend che evidenzia l’aumento della forzatura commerciale da parte delle case e delle reti di distribuzione. Se non ci fossero state km zero e demo a giugno, il dato complessivo del mercato sarebbe stato identico a quello del 2022: Oem e dealer hanno targato infatti 11.676 automobili: il saldo positivo del mese che ha concluso il primo semestre è stato di 11.902 unità.

MERCATO ITALIA – VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

In ambito LCV, il mese di giugno ha avuto per protagonisti i due canali del noleggio e quello delle auto-immatricolazioni. 2.138 unità in più per il long rent (+68,31%), 489 per lo short term (+73,98%) e 485 per le auto-immatricolazioni (per la maggior parte si è trattato di targhe intestate come uso proprio ai concessionari). Male l’andamento del canale dei “privati” (ditte individuali, artigiani e professionisti): -6,22%, in crescita ma un ritmo decisamente più blando rispetto alla media del mercato, il settore degli acquisti diretti delle società (+9,36%), che è per tradizione il canale principale del mercato degli LCV (con una quota che quest’anno è di poco superiore al 40%).

Il mercato dei veicoli commerciali leggeri a giugno ha però fatto registrare un andamento nettamente più brillante rispetto al comparto Passenger Cars: +28,54%. Nell’ultimo mese prima del giro di boa del 2023 il comparto dei mezzi da lavoro ha registrato 15.847 nuove targhe, con un incremento di 3.519 immatricolazioni. Nel cumulato annuo, il comparto dei veicoli commerciali leggeri ha raggiunto le 89.701 nuove targhe, con una crescita di 8.080 unità (+9,9%). Il saldo del primo semestre fa ben sperare per la seconda parte dell’anno, dopo che l’andamento di Q1 e Q2 era stato altalenante. Come si vedrà nei commenti successivi sull’analisi delle previsioni di fine anno, il forecast sugli LCV è allineato ai risultati del primo semestre.

IL MERCATO PER MARCA

Se le immatricolazioni di giugno sono cresciute del 9,33%, alcune marche risultano essere in difficoltà: quelle del Gruppo Stellantis, per esempio, con l’eccezione di Jeep (+22,65%), Lancia (+16,87%) e Alfa Romeo (+106,76%). Male Fiat (-22,12%, con una flessione rispetto allo stesso mese del 2022 di oltre 3.700 unità), Peugeot (-20,57%), Citroen (-29,69%) e Opel (-23,65%). La crescita di Volkswagen (+11,3%) è di poco superiore a quella della media del mercato ma, grazie al risultato negativo di Fiat, non solo mantiene la seconda piazza, ma si avvicina al vertice della graduatoria. Meno di 2.000 unità è la differenza nelle immatricolazioni di giugno tra Fiat e Volkswagen: l’anno scorso furono oltre 6.500.

Brillanti risultati per Ford (+84,22%), che si posiziona al sesto posto assoluto della classifica Passenger Cars, per Renault (settima, +30,08%), per Audi (ottava, +48,03%), per BMW (decima, +29,33%). Nelle posizioni di rincalzo continua l’eccellente performance di MG (+444%), molto bene Suzuki (+107%), Volvo (+68,65%) e Tesla (+75,8%). Col segno meno, invece, DR (-12,54%), ed è la prima volta quest’anno, perché questo mese ha smesso di immatricolare a sé stessa il 45% di tutti i suoi volumi come aveva fatto a febbraio e maggio. Il gruppo molisano, però, si consola con il forte aumento delle immatricolazioni del marchio EVO, che ha recentemente rinnovato la sua gamma di modelli: +205%. Le quasi 500 unità aggiuntive compensano ampiamente le 245 targhe mancanti di DR.

In ambito LCV, Fiat è sempre al comando, con una crescita di volumi del 38,55% che è superiore alla media del mercato (+28,54%); seconda è Ford (-11,64%), terza si piazza Renault (+33,89%), quarta Iveco (+17,35%). Progressi importanti i termini di immatricolazioni per Peugeot (+51,05%), Opel (+47,86%), Volkswagen (+129%) e Toyota (+76,25%).

ALIMENTAZIONI

Tra le Passenger Cars, a giugno le immatricolazioni di auto a benzina continuano a salire (+13%), ma appena di più rispetto alla media del mercato. Anche le diesel sono in aumento, ma soltanto di 4 punti percentuali. Sono le ibride full la tipologia di alimentazione in evidenza a giugno: +40%, un risultato che permette alle ibride “chiuse” di conquistare il 10% del mercato. È appena del 6,43% l’incremento delle nuove targhe delle ibride plug-in. Ancora peggiore il risultato delle elettriche pure, che di fatto si mantengono quasi sugli stessi volumi del giugno 2022: 6.156 immatricolazioni contro le 5.975 di un anno fa (+3%). La market share delle auto a corrente a giugno è del 4,42%, mentre nel semestre è del 3,87%. In leggero calo le immatricolazioni di auto a gpl: -4,61%, mentre quelle di auto a metano, nonostante il ridimensionamento dei prezzi del carburante registrati negli ultimi tempi, sono quasi azzerate: soltanto 137 targhe a giugno.

Nell’ambito dei veicoli commerciali leggeri, a giugno i mezzi a gasolio tornano a superare di slancio quota 80%, (esattamente rappresentano l’82,38% delle nuove immatricolazioni), con una crescita mese su mese del 27,32% (allineata quindi all’andamento medio del mercato). Salgono le immatricolazioni di veicoli commerciali elettrici: +64,38%, ma si tratta sempre di volumi modesti (720 unità, 282 in più). La quota degli LCV a corrente arriva quindi al 4,54% a giugno (4,04% da gennaio a giugno). In crescita i mezzi da lavoro ibridi ma, tra full e plug-in, non raggiungono che il 2,35% di quota di mercato.

ULTIMI 3 GIORNI

La corsa all’immatricolazione negli ultimi tre giorni feriali di giugno (28-29-30) è stata piuttosto affannata. Le targhe assegnate nello sprint finale sono state 51.339, pari al 36,8% delle immatricolazioni del mese (139.418). A giugno ben sei brand hanno targato oltre la metà delle loro auto negli ultimi tre giorni: EVO (64,6%), Lancia (57,1%), Opel (54,4%), Hyundai (53%), Citroen e Peugeot (entrambe al 50,4%). Tra i meno attivi negli ultimi 3 giorni, Polestar (0%), Mahindra (0,7%), Tesla (9,7%), Lynk & CO (10,5%) e Jaguar (12,9%).

I veicoli commerciali leggeri targati negli ultimi 3 giorni di giugno sono stati il 33,8% del mercato totale, una quota di 3 punti superiore a quella del mese precedente. Il totale delle targhe “last minute” è stato di 5.363 unità su 15.847. Più attive nelle targhe “last minute” sono state le marche del Gruppo Stellantis, le uniche a immatricolare a fine mese più della media del mercato: Fiat (51,7%), Peugeot (43,2%), Opel (37,4%) e Citroen (35,9%).

EMISSIONI MEDIE DI CO2

Le tabelle rappresentate nell’analisi illustrano la classifica per marca delle emissioni medie di CO2 sul totale del venduto nel mese di riferimento (in questo caso giugno 2023). Le emissioni medie di CO2 delle auto immatricolate a giugno sono state di 120,3 g/km, mentre la media del primo semestre è di 121,1 g/km. Il livello delle emissioni è in flessione costante, anche se molto graduale.