Forecast 2016-2017: auto business in crescita (lenta ma costante)

Il 2015 è ormai alle battute finali: è tempo di tracciare un primo bilancio sull’annata e ipotizzare qualche previsione sul prossimo anno. Secondo il forecast di Dataforce, società internazionale di consulenza e analisi di mercato che fornisce all’industria automobilistica informazioni ad alto contenuto qualitativo concernenti le flotte e, più in generale, i vari canali di … Leggi tutto “Forecast 2016-2017: auto business in crescita (lenta ma costante)”

Più flotte vere, meno «demo» e km zero
Il 2015 è ormai alle battute finali: è tempo di tracciare un primo bilancio sull’annata e ipotizzare qualche previsione sul prossimo anno. Secondo il forecast di Dataforce, società internazionale di consulenza e analisi di mercato che fornisce all’industria automobilistica informazioni ad alto contenuto qualitativo concernenti le flotte e, più in generale, i vari canali di vendita, il mercato italiano dell’auto 2015 si chiuderà a 1.577.000 immatricolazioni, con i clienti privati che sfioreranno quota 1 milione (con una quota sul totale del 63,4%), mentre le “true fleets” (cioè le vendite ad aziende ed utilizzatori professionali che acquistano le vetture, le prendono in leasing o le noleggiano a lungo termine) rappresenteranno circa 290.000 nuove targhe (18,3% di quota). Più o meno sugli stessi numeri i cosiddetti “special channels”  (ovvero le intestazioni dei noleggi a breve termine e le auto-immatricolazioni di case costruttrici e concessionari). Nel 2016 il sistema previsionale di Dataforce ipotizza un mercato Italia a 1.665.000 immatricolazioni (+5,3%), dunque con un incremento inferiore a quello che si registrerà quest’anno sul 2014 (+12,5%).
A modificarsi in maniera significativa sarà invece la mix dei canali: mentre la quota dei privati rimarrà sostanzialmente la stessa (Dataforce ipotizza per il 2016 uno share del 63,7%), le “true fleets” raggiungeranno il 19% del mercato, mentre ci sarà una contrazione di quasi un punto percentuale di quota degli “special channels”. In valori assoluti, le nuove auto dei clienti business saranno 315.000 (+27.000). Una crescita modesta, ma comunque significativa: segnale inequivocabile che le aziende spingeranno sull’acceleratore del rinnovo del parco auto. Vale però la pena di sottolineare che gli analisti di Dataforce non hanno ancora tenuto conto dell’impatto positivo che potrebbe avere il “super-ammortamento” previsto nella Legge di Stabilità 2016 (un provvedimento che ovviamente è ancora in fase di discussione in Parlamento). Il beneficio in termini d’incremento delle vendite business e della quota di questa tipologia di cliente potrebbe dunque essere più cospicuo.
La previsione di Dataforce si spinge fino al 2020 e, per quanto riguarda il mercato dell’automobile in Italia, è estremamente prudenziale: la crescita del mercato sarà progressiva e costante, ma sempre con un incremento percentuale attorno al 5% annuo. Nemmeno alla fine del decennio l’Italia riuscirà dunque a riconquistare i volumi del passato, cioè a sfondare la barriera dei due milioni di unità. A crescere d’importanza, però, saranno le flotte aziendali, che raggiungeranno le 350.000 immatricolazioni.
Cambierà, invece, e in modo sostanziale, la mix della tipologia di cliente aziendale: le flotte con un parco auto superiore alle 5 unità saranno le protagoniste del mercato, mentre quelle di dimensioni più modeste rimarranno al palo. Si potrebbe confermare, quindi, la tendenza emersa nell’ultimo biennio, quando a soffrire di più la crisi economica sono state indubbiamente le flotte più piccole: soltanto dieci anni fa il rapporto tra le vendite alle flotte piccole e quelle alle aziende con parco auto più sostanzioso era di 1 a 1, mentre oggi è di 1 a 3 a vantaggio delle flotte più strutturate. Nel 2020 sfiorerà il 3,5.
Nell’ambito delle “true fleets”, si modificheranno in maniera significativa le scelte relative al segmento dell’auto: meno citycar e utilitarie, più auto di dimensione compatta e media. Se oggi nelle flotte in Italia un’auto su tre appartiene ai segmenti A e B, con volumi di vendita costantemente maggiori rispetto alla somma dei segmenti C e D, già nel 2016 questi ultimi effettueranno il sorpasso, per poi incrementare il proprio vantaggio negli anni a venire.
Si affievolirà, insomma, il fenomeno del downsizing dimensionale, anche se rimarrà, ovviamente, quello motoristico. In termini di tipologia di scelta della carrozzeria, si confermerà anche nei prossimi anni la tendenza alla maggiore diffusione di Suv e crossover, anche se questa crescita sarà più “morbida” rispetto a quanto avverrà nel canale retail, dove le auto con stili e forme meno convenzionali saliranno negli indici di gradimento in maniera più rapida.
Salvatore Saladino
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