Nei numeri del 2018 il noleggio a lungo termine dei mezzi da lavoro appare stabilizzato (un veicolo commerciale su 4 è in affitto), ma il resto del mercato è in recessione. Con la fine del “superammortamento”, le opportunità di crescita per il noleggio sono concrete
di Salvatore Saladino, Country Manager Dataforce Italia
Secondo i dati ACI, con un parco circolante di oltre 4 milioni di veicoli commerciali, la maggior parte dei quali omologati secondo normative antinquinamento obsolete, l’Italia è tra i fanalini di coda in Europa. Nel nostro Paese, infatti, circolano ancora oltre 700.000 autocarri Euro 0, 275.000 Euro 1, quasi 600.000 Euro 2, oltre 800.000 Euro 3. Mentre tra Euro 5 ed Euro 6 ne circolano meno di 900.000. Una seria politica di incentivazione alla sostituzione sarebbe (stata) auspicabile, ma la recente Legge di Bilancio 2019 ha dimostrato anche qui la miopia del governo non prevedendo alcun bonus per chi sostituisce un mezzo commerciale obsoleto, anzi, nemmeno rinnovando il “super-ammortamento”, che negli scorsi anni aveva dato un po’ di ossigeno al mercato.
Non rimane dunque che aiutarsi da soli, magari approfittando di formule di acquisizione vantaggiose. Come il noleggio a lungo termine, che consente di ripartire in un’unica rata “tutto compreso” le spese d’esercizio per il veicolo da lavoro.
Nel 2018 il noleggio a lungo termine dei mezzi commerciali leggeri è stato, in apparenza, simile a quello del 2017: di poco superiore alle 40.000 unità. In realtà è leggermente cresciuto di quota, perché il mercato degli LCV (Light Commercial Vehicles) nel suo complesso ha perso parecchio terreno. Dai 186.000 circa veicoli immatricolati nel 2017, si è scesi lo scorso anno a 172.000. Ma il noleggio si è mantenuto attorno alle 42.000 unità. Quali previsioni per il 2019? Secondo il forecast di Dataforce, il noleggio dovrebbe raggiungere almeno le 45.000 unità, in un mercato che dovrebbe rimanere allineato ai risultati del 2018. Dunque, la quota di mercato del rent dovrebbe passare dal 24% dello scorso anno al 26% di quest’anno.
Alternative inesistenti
La spinta ecologica nel comparto dei veicoli commerciali si limita quasi esclusivamente alla normativa Euro 6, perché la proposta di alimentazioni alternative è quasi del tutto assente: veicoli ibridi sono solamente proposte artigianali (50 esemplari immatricolati in Italia dal noleggio in tutto il 2018), e scarse sono le opportunità tra gli autocarri elettrici (250 quelli acquisiti dal comparto del NLT lo scorso anno, praticamente lo stesso risultato del 2016 e del 2017). Nel 2018, però sono cresciute in maniera significativa le immatricolazioni di noleggio di autocarri a metano: sono passati dai 939 a 1.648. Comunque piccoli numeri, così come per i mezzi da lavoro alimentati a benzina, negli anni precedenti quasi inesistenti nel nostro parco a noleggio, ma nel 2018 sono arrivati a 1.599 unità. Il diesel, invece, è in leggera flessione, perché è passato da 40.000 a 38.000 unità: a differenza delle vetture (dove l’auto a gasolio perde quota molto più rapidamente), tra i mezzi commerciali l’alternativa ancora non c’è, e si vede appunto dai numeri.
Fiat leader di mercato
Nel noleggio a lungo termine come nell’acquisto diretto, a dominare il mercato sono i veicoli di produzione nazionale: il Fiat Doblò è il veicolo commerciale leggero più immatricolato dal noleggio (lo scorso anno ero il Fiorino), seguito dalla Panda Autocarro. Nelle posizioni di rincalzo, il Ducato, il Fiorino e il nuovo talento. Quest’ultimo è nelle prime posizioni tra i noleggiatori “captive”, cioè gli operatori controllati dalle Case costruttrici (e naturalmente, a fare la parte del leone è Leasys, controllato da FCA Bank), mentre tra gli operatori Top (ovvero i player di emanazione bancaria), nelle posizioni di immediato rincalzo ci sono le versioni autocarro della Renault Clio e il Ford Transit.