Nel primo mese di entrata in vigore della rottamazione le automobili nuove immatricolate sono state
soltanto 88 mila, con un calo dello 0,4% rispetto allo scorso agosto. Nei primi 8 mesi il crollo del mercato è ancora pesante: -38,9%
Il crollo delle vendite si è fermato, ma gli incentivi sono comunque serviti a poco: ad agosto in Italia si sono vendute appena 88.801 vetture, lo 0,4% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, ma nei primi 8 mesi il crollo del mercato è ancora pesante: -38,9% con 809.655 unità contro le 1.325.704 del gennaio-agosto 2019, con un consuntivo di 516.000 unità in meno…
Il primo mese con incentivi alla rottamazione quindi è servito a poco, e ora tutto il settore guarda con attenzione alla novità del Decreto-Legge “Agosto”, visto che è stato concesso all’automotive uno stanziamento, pari a ulteriori 100 milioni di euro, ancora in attesa di specifica destinazione. Vedremo. “Analizzando i dati delle immatricolazioni del mese di agosto – spiega infatti Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – si riscontrano i primi segni di arresto dell’emorragia dopo mesi di recessione. I ritmi del rinnovo del parco circolante restano, però, ancora bassissimi, e per raggiungere un livello di mercato normale sarà più che mai necessario proseguire nel solco tracciato nelle ultime settimane con l’erogazione degli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni”.
Di certo però gli incentivi hanno modificato il mercato perchè ad agosto abbiamo assistito ad una crescita del 27% degli acquisti dei privati, sostenuti proprio dal nuovo Ecobonus della Legge Rilancio i cui fondi si sono esauriti velocemente in una settimana. La quota di mercato dei privati in agosto sale al 70,8% del totale (+15,4 punti), mentre nel cumulato perdono ancora 1/3 dei volumi immatricolati, fermandosi al 61,6% di quota (+5,1 p.p.). Torna, invece, in territorio negativo il noleggio che segna una leggera flessione del 2,4%.
Nulla di nuovo invece sul fronte della tipologia di alimentazione, con il solito forte calo per benzina (-17,7%) e Gpl (-33,1%), rispettivamente al 36,2% e 6,8% di quota, scende dell’8,1% il diesel (al 35,3% del totale), mentre cresce dell’11,9% il metano, al 2,8% di rappresentatività. Forti incrementi a tre cifre – grazie anche al positivo impatto del nuovo Ecobonus – coinvolgono le vetture ibride, plug-in ed elettriche. Le ibride salgono in agosto al 15% di quota, era il 4,6% un anno fa (11,5% negli 8 mesi), le plug-in salgono dallo 0,3% all’1,8% (1,2% nel cumulato) e le elettriche dallo 0,6% al 2,1% (1,6% negli 8 mesi).
“Sperava il Governo lanciando gli incentivi nel mese più fiacco dell’anno di far squillare le trombe – commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia – e invece Case Auto e Concessionarie hanno più che dimezzato le km0 (stupidamente non incentivate) ed ecco arrivare il bel pareggio di fine agosto. Che non fa contento nessuno: troppo pochi i fondi a disposizione degli acquirenti di auto ad alimentazione tradizionale, mentre quelli riservati alle vetture con emissioni fino a 20 g/km di CO2 e fino a 60 g/km, più rilevanti come importo e più sostanziosi nel tetto di spesa messo a disposizione secondo previsioni clamorosamente errate, rimarranno in buona parte inutilizzati. In più, il Governo ha pensato bene di cambiare in corsa le regole sulle fasce limite di emissioni, creando ancora più incertezza nel consumatore”.
Di certo il mercato sta cambiando pelle. Ne sono convinti anche i concessionari che, operando in prima linea sul mercato, percepiscono con immediatezza i mutamenti delle tendenze. Dall’inchiesta congiunturale mensile condotta dal Centro Studi Promotor a fine agosto emerge infatti che nel mese scorso la raccolta di ordini è stata normale o alta per il 79% dei concessionari interpellati, mentre sempre in agosto l’87% giudica normale o alto l’afflusso di potenziali interessati nei saloni di vendita e il 91% stima stabile o in aumento le vendite nei prossimi mesi. A ciò si aggiunge che l’indicatore di fiducia degli operatori auto determinato dal CSP, sintetizzando i risultati delle sue inchieste congiunturali mensili, ha toccato in agosto quota 53,20. “Si tratta – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – di uno dei valori più alti registrati dal gennaio del 1993 quando iniziammo a determinare questo indicatore”.
Positivo in ogni caso il commento dei concessionari: “Nonostante tutto – spiegano alla Federauto, la loro assocuazione – gli italiani sono andati in vacanza e l’auto ha svolto un ruolo fondamentale per la mobilità delle famiglie, perché meglio di altri mezzi di trasporto garantisce distanziamento sociale e, quindi, sicurezza. Questo è un dato positivo. Come è positivo il sostanziale pareggio delle immatricolazioni del mese: l’entrata in vigore degli incentivi dal primo di agosto ha sostenuto la ripresa del mercato. Lo dimostra in particolare la crescita a doppia cifra del canale dei privati che in una settimana hanno esaurito le risorse, poche, messe a disposizione del Governo per l’acquisto di autovetture Euro 6 benzina e diesel fino a 110 g/Km di CO2”.