ilSole24Ore – Rapporti Auto Business
La loro crescita nelle flotte è un trend inarrestabile
Suv e crossover sono sempre più le tipologie di carrozzeria preferite dagli automobilisti europei, in particolare per quelli che utilizzano l’auto per lavoro. Lo dimostra un’indagine di Dataforce che quantifica in un 28% sul totale delle vendite business continentali le immatricolazioni di queste vetture alla fine del 2017. Il trend di crescita è costante nel tempo: partite da una quota di mercato modestissima all’inizio del nuovo millennio (nel 2004 furono poco più del 5%), hanno iniziato a crescere con vigore (8% dieci anni fa, 15% cinque anni fa, quasi 26% lo scorso anno) e, secondo il Forecast di Dataforce, non rallenteranno la corsa nemmeno nei prossimi anni. Nel 2021 quasi un’auto aziendale venduta su tre avrà questa tipologia di configurazione.
I motivi del successo di Suv e crossover sono ben noti: aspetto grintoso, stile più marcatamente innovativo e in molti casi sportivo, posizione di guida sopraelevata. Ma la peculiarità più positiva in ottica business è che il gradimento si traduce in un valore residuo positivo, più elevato rispetto ad altre tipologie di carrozzeria. Il che è l’ideale soprattutto per le flotte aziendali, per le quali la vita “utile” è nettamente minore rispetto a quella per gli acquirenti privati e quindi, dopo 3-4 anni di utilizzo, poter contare su una quotazione dell’usato ancora sostenuta permette di abbattere il Total cost of ownership. La diffusione di Suv e crossover è favorita anche dal proliferare dei modelli, perché le Case costruttrici stanno convertendo la loro produzione sempre più verso i modelli più graditi dagli acquirenti.
Secondo il Forecast di Dataforce, che utilizza come fonti di informazione anche quelle ufficiali degli Oem, nel 2021 in Europa saranno in vendita ben 113 modelli differenti di Suv o crossover. Due anni fa erano soltanto 73. Molto meno “frizzante” il mercato delle altre tipologie di carrozzeria. Tra le compatte, fra quattro anni i modelli saranno 44, con un modesto incremento rispetto ai 36 in vendita due anni fa. Stabile nel tempo, invece, il numero di citycar (attorno alla trentina, così come per le medie). Poche le auto di classe superiore: 12 soltanto nel 2015, 14 quelle previste nel 2021.
Il cambiamento nei gusti dei clienti e il riposizionamento dell’offerta ha già prodotto un risultato eclatante nel mercato: le compatte (la Golf, se vogliamo riferirci a un esempio) non sono più le auto più vendute del continente nel canale business, ma dal 2015 lo sono diventate le Suv e le crossover. Non stiamo parlando, ovviamente, dei singoli modelli (la Golf rimane l’auto più venduta in Europa), ma del totale delle tipologie di carrozzeria. La forbice che differenzia Suv e compatte è destinata ad allargarsi ulteriormente da qui ai prossimi anni: nel 2021 ogni tre compatte si venderanno quattro Suv/crossover. Come mostra il grafico che pubblichiamo, quella delle Suv è l’unica tipologia di carrozzeria che crescerà di quota, mentre tutte le altre rimangono costanti nel tempo (e questo succede già da qualche anno). In concreto: l’aumento progressivo e costante delle immatricolazioni che si registrerà in Europa nei prossimi anni sarà tutto merito esclusivo di Suv e Crossover.
In valori assoluti, questo significa che dalle 750mila Suv e crossover immatricolate in Europa dalle flotte aziendali quest’anno (True fleets, ovviamente, cioè depurate dagli Special channels come rent-a-car e auto-immatricolazioni di case costruttrici, importatori e dealer) si sfiorerà il milione di “pezzi” già fra quattro anni. Mentre le compatte rimarranno sostanzialmente allineate attorno ai tre quarti di milione.
Ma quali saranno, invece, le tipologie di carrozzerie che vedranno assottigliarsi le vendite nei prossimi anni? Sicuramente le Small, cioè le citycar, che nelle flotte veleggiano da molti anni a una quota di mercato attorno al 10%. Nel volgere di un quadriennio scenderanno, secondo il Forecast di Dataforce, all’8%. Le auto di classe media sono da tempo in sofferenza: erano il 15% nel 2004, saranno meno della metà nel 2021. Quest’anno saranno circa l’8%. Il crollo delle vendite di Medie è iniziato con il downsizing innescato dalla crisi economica, ma la mazzata finale ha avuto come responsabile proprio il diffondersi di Suv e crossover di categoria media e inferiore. In sostanza, per chiarire il concetto con un esempio, gli automobilisti europei che utilizzano l’auto per lavoro rinunciano all’Audi A4 per mettersi al volante di una Q3. E quelli che un tempo sceglievano una Lancia Delta, oggi si mostrano soddisfattissimi della loro Fiat 500X.
Salvatore Saladino
I motivi del successo di Suv e crossover sono ben noti: aspetto grintoso, stile più marcatamente innovativo e in molti casi sportivo, posizione di guida sopraelevata. Ma la peculiarità più positiva in ottica business è che il gradimento si traduce in un valore residuo positivo, più elevato rispetto ad altre tipologie di carrozzeria. Il che è l’ideale soprattutto per le flotte aziendali, per le quali la vita “utile” è nettamente minore rispetto a quella per gli acquirenti privati e quindi, dopo 3-4 anni di utilizzo, poter contare su una quotazione dell’usato ancora sostenuta permette di abbattere il Total cost of ownership. La diffusione di Suv e crossover è favorita anche dal proliferare dei modelli, perché le Case costruttrici stanno convertendo la loro produzione sempre più verso i modelli più graditi dagli acquirenti.
Secondo il Forecast di Dataforce, che utilizza come fonti di informazione anche quelle ufficiali degli Oem, nel 2021 in Europa saranno in vendita ben 113 modelli differenti di Suv o crossover. Due anni fa erano soltanto 73. Molto meno “frizzante” il mercato delle altre tipologie di carrozzeria. Tra le compatte, fra quattro anni i modelli saranno 44, con un modesto incremento rispetto ai 36 in vendita due anni fa. Stabile nel tempo, invece, il numero di citycar (attorno alla trentina, così come per le medie). Poche le auto di classe superiore: 12 soltanto nel 2015, 14 quelle previste nel 2021.
Il cambiamento nei gusti dei clienti e il riposizionamento dell’offerta ha già prodotto un risultato eclatante nel mercato: le compatte (la Golf, se vogliamo riferirci a un esempio) non sono più le auto più vendute del continente nel canale business, ma dal 2015 lo sono diventate le Suv e le crossover. Non stiamo parlando, ovviamente, dei singoli modelli (la Golf rimane l’auto più venduta in Europa), ma del totale delle tipologie di carrozzeria. La forbice che differenzia Suv e compatte è destinata ad allargarsi ulteriormente da qui ai prossimi anni: nel 2021 ogni tre compatte si venderanno quattro Suv/crossover. Come mostra il grafico che pubblichiamo, quella delle Suv è l’unica tipologia di carrozzeria che crescerà di quota, mentre tutte le altre rimangono costanti nel tempo (e questo succede già da qualche anno). In concreto: l’aumento progressivo e costante delle immatricolazioni che si registrerà in Europa nei prossimi anni sarà tutto merito esclusivo di Suv e Crossover.
In valori assoluti, questo significa che dalle 750mila Suv e crossover immatricolate in Europa dalle flotte aziendali quest’anno (True fleets, ovviamente, cioè depurate dagli Special channels come rent-a-car e auto-immatricolazioni di case costruttrici, importatori e dealer) si sfiorerà il milione di “pezzi” già fra quattro anni. Mentre le compatte rimarranno sostanzialmente allineate attorno ai tre quarti di milione.
Ma quali saranno, invece, le tipologie di carrozzerie che vedranno assottigliarsi le vendite nei prossimi anni? Sicuramente le Small, cioè le citycar, che nelle flotte veleggiano da molti anni a una quota di mercato attorno al 10%. Nel volgere di un quadriennio scenderanno, secondo il Forecast di Dataforce, all’8%. Le auto di classe media sono da tempo in sofferenza: erano il 15% nel 2004, saranno meno della metà nel 2021. Quest’anno saranno circa l’8%. Il crollo delle vendite di Medie è iniziato con il downsizing innescato dalla crisi economica, ma la mazzata finale ha avuto come responsabile proprio il diffondersi di Suv e crossover di categoria media e inferiore. In sostanza, per chiarire il concetto con un esempio, gli automobilisti europei che utilizzano l’auto per lavoro rinunciano all’Audi A4 per mettersi al volante di una Q3. E quelli che un tempo sceglievano una Lancia Delta, oggi si mostrano soddisfattissimi della loro Fiat 500X.
Salvatore Saladino
L’autore è country manager Dataforce Italia