Dalla gestione dei grandi parchi a provider dell’auto in affitto: i noleggiatori cambiano pelle e il mercato risponde positivamente.
Il mercato dell’auto ha chiuso il primo semestre con quasi 100.000 vetture immatricolate in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Con 1.136.582 nuove targhe, il comparto automotive appare in ottima salute, anche se il risultato è “drogato” da ingenti volumi di “auto-immatricolazioni” delle case costruttrici e delle concessionarie (cioè “demo” e “km zero”): ben 166.000 unità in sei mesi. Il canale distributivo che mostra il miglior tasso di crescita è il noleggio a lungo termine: da gennaio a giugno ha targato 155.337 vetture, con un incremento di oltre 25.000 unità (ovvero quasi il 20% in più).
Il long rent, insomma, appare una formula di acquisizione che attira sempre più clienti. Che, a differenza del passato, non sono più soltanto aziende, artigiani e professionisti, ma anche privati. Il noleggio a lungo termine, infatti, negli ultimi tempi sta avendo una sorta di mutazione genetica: da proposta piuttosto standardizzata, adatta soprattutto ai grandi parchi aziendali, a vera e propria soluzione di mobilità personalizzabile sulle esigenze di ciascun automobilista. Il noleggio, pur confermando quelli che sono i suoi “asset” caratteristici (certezza dei costi, non immobilizzo del capitale, spesa ripartita in canoni mensili comprensivi di tutti i costi di gestione, dalla manutenzione ordinaria e straordinaria alla più completa copertura assicurativa, al pagamento del bollo, agli pneumatici e all’eventuale auto sostitutiva), si sta evolvendo per offrire una risposta alle esigenze dei clienti, dai cinque minuti di utilizzo fino ai cinque e più anni.
Le società del rent, per esempio, stanno diventando le protagoniste del car sharing. Quelle del NLT soprattutto di quello corporate, cioè aziendale: la novità più recente è la proposta di Arval, veramente innovativa. I noleggiatori sono quindi sono diventati primi attori nella mobilità urbana, ma stanno sviluppando anche formule di affitto di medio periodo, cioè dell’affitto più lungo dei trenta giorni (che è il limite classico della proposta dei rent-a-car), fino a un massimo di 12/24 mesi, che è appunto il limite inferiore del “lungonoleggio”. Si chiama “mid-term rental” (noleggio a medio termine) ed è un’innovativa proposta che, negli ultimi tempi, hanno introdotto alcuni tra i protagonisti principali del mercato (in particolare LeasePLan, ALD Automotive e Arval). Sono formule molto flessibili, che non prevedono penali in caso di restituzione anticipata (anche se il contratto, poniamo, è di 12 mesi, se cambiano le esigenze, già dopo soli 3-4 mesi si può restituire l’auto senza dover versare altro denaro).
C’è poi chi propone contratti di noleggio a lungo termine classico, della durata di 36-48 mesi, ma consente di cambiare l’auto in più periodi dell’anno: per esempio permette di utilizzare una capiente monovolume o station wagon per il periodo delle vacanze, un’utilitaria da città in inverno, una sportiva scoperta a primavera.
Ma la nuova frontiera del NLT è il noleggio ai privati: una delle formule più apprezzate è quella proposta da Leasys, che è la “captive” di FCA. Si chiama “Be-Free” e propone i più importanti modelli della gamma Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Jeep. È disegnata su misura dei clienti privati, non prevede anticipo (se occorre il venditore può ritirare in permuta l’usato di proprietà), è flessibile (alcune coperture assicurative e manutentive sono disponibili a richiesta) e, soprattutto, si può reperire direttamente nelle concessionarie. Il limite del noleggio a lungo termine, infatti, fino a poco tempo fa era nella rete distributiva limitata: quella diretta, degli account commerciali del noleggiatore, necessariamente ridotta, quella dei broker, anch’essa a macchia di leopardo. Ora, con la distribuzione presso le concessionarie, la rete è diventata infinitamente più capillare e vicina al cliente.
In alcuni casi, il contratto di noleggio a lungo termine lo si può perfezionare allo sportello della propria banca (grazie ai numerosi accordi con primari istituti di credito) e addirittura negli ipermercati, dove alcuni noleggiatori hanno aperto corner di informazione e vendita. Car Server, per esempio, ha inaugurato veri e propri negozi di vendita esclusiva della sua proposta di noleggio ai privati che si chiama Drive Different (la denominazione è illuminante).
Oggi circa l’80% delle reti ufficiali di vendita delle case costruttrici è in grado di proporre in prima battuta un preventivo di noleggio. Ma le novità non finiscono qui: i noleggiatori stanno mettendo mano, in maniera pesante, anche alle proprie reti di assistenza. Come si sa, infatti, non sempre il provider dell’auto in affitto si affida alle reti ufficiali: spesso si rivolge alle officine generiche per la manutenzione, con una qualità del servizio non sempre ottimale. ALD Automotive ha deciso di rivedere completamente la sua rete post-vendita, e ha creato i Premium Point ALD. Si tratta di punti assistenziali d’eccellenza, brandizzati ed esclusivi, dove il cliente trova una risposta rapida ed efficiente a tutte le esigenze di manutenzione.
Da ultimo, i player del long rent si sono attivati anche nella distribuzione dell’usato: sono infatti tra i pochi operatori che dispongono di ingenti volumi di auto di seconda mano, piuttosto fresche e con manutenzione puntuale e documentata. Stanno sorgendo un po’ ovunque centri specializzati nella vendita di vetture uste ex noleggio, in molti casi recenti e quasi tutte euro 5 ed euro 6.