L’auto ibrida rappresenta il 15% delle vendite di noleggio a lungo termine, e l’elettrico avanza nelle flotte a ritmo più sostenuto rispetto ai privati. I player del NLT inventano soluzioni ad hoc per gli utenti del rent che focalizzano l’offerta sulla mobilità integrata eco-sostenibile
di Salvatore Saladino, Country Manager Dataforce Italia
Il noleggio a lungo termine è la soluzione più rapida per raggiungere una mobilità eco-sostenibile: lo dimostrano i numeri del mercato. Dall’analisi che questo mese Dataforce propone in esclusiva per L’Automobile si nota che i clienti del noleggio scelgono l’auto elettrica in misura doppia rispetto alla media del mercato: il 3,6% dei clienti che quest’anno hanno optato per il long rent hanno scelto un’auto che funziona a corrente (la media del mercato è l’1,8%). E 15 utenti su 100 hanno preferito noleggiare un’auto ibrida. Se si scende nel dettaglio delle plug-in hybrid, ossia i modelli a più basso livello di emissioni dopo le elettriche, ma che consentono un raggio d’azione più ampio anche senza ricaricare le batterie, è evidente una ancora maggiore propensione del cliente di NLT: il 3,2% contro l’1,2% del mercato nel suo complesso.
Se l’auto a benzina vale quest’anno tuttora il 40% delle immatricolazioni, per il noleggio a lungo termine non sfiora nemmeno il 20%. È vero però che se il cliente privato tende sempre più ad abbandonare la soluzione del diesel (quest’anno la quota di mercato è al 35%, vale a dire oltre 6 punti percentuali in meno rispetto all’anno scorso), per i grandi macinatori di chilometri che scelgono il long rent l’auto a gasolio non trova ancora un’alternativa più conveniente: il diesel è pur sempre la soluzione giusta per il 59% degli utenti di NLT, con un calo però di 7,5 punti percentuali rispetto al 2019. Perché, nonostante tutto, l’auto a gasolio di ultima generazione garantisce emissioni e consumi decisamente bassi.
Virtuosi i clienti del noleggio
Il mercato del noleggio a lungo termine vale quest’anno il 15% del mercato, ma i suoi clienti sono nettamente più virtuosi della media. Se, per esempio, si analizzano le immatricolazioni sulla base del livello di emissioni di CO2, nella prima fascia, ossia quella con limite inferiore ai 20 g/km (ovvero le auto elettriche), il 30,5% delle vendite è appannaggio dei clienti del NLT. I privati sono al 45,2%. In numeri assoluti questo dato significa che se i privati hanno acquistato quest’anno (da gennaio a settembre) circa 8.000 auto elettriche, gli utenti del noleggio sono stati oltre 5.300. Il “sorpasso” è nella fascia 21-60 g/km di CO2 (cioè le ibride plug-in): in questo caso il NLT occupa una quota di mercato del 40,6%, mentre i privati sono soltanto al 27,6%. Nella fascia seguente (61-90 g/km), cioè quella più consistente in termini di immatricolazioni, il noleggio a lungo termine ha una market share del 10%, ossia inferiore di 5 punti alla sua presenza nel mercato. Allineate alla media di mercato, invece, sono le quote nelle due fasce superiori: 13,4% da 91 a 110 g/km, e 16,5% oltre i 110 g/km.
Un ultimo dato è significativo per comprendere lo spirito ecologico dei clienti di noleggio a lungo termine: su 148.000 nuovi contratti perfezionati quest’anno, oltre 31.000 hanno riguardato auto ad alimentazione alternativa (elettriche, ibride, metano o gpl), cioè una percentuale importante: il 21,15%.
La politica commerciale dei noleggiatori
La propensione al green dei clienti del long rent è stimolata non soltanto dalla coscienza ecologica degli utenti di questa formula di acquisizione o dalle esigenze di circolazione soprattutto urbana, ma anche dai programmi commerciali specifici messi in atto dagli operatori del settore. Negli ultimi tempi tutti i noleggiatori hanno realizzato progetti a sostegno del green. L’ultimo in ordine di tempo è quello di Arval, che ha l’obiettivo di superare il concetto ormai arcaico che il noleggiatore è semplicemente un provider di auto in locazione di lungo periodo, ma diventa il perno attorno al quale ruota tutta una serie di prodotti legati all’ecosistema della mobilità sostenibile. Dunque, la fornitura di impianti di ricarica per i veicoli elettrici, da installare presso le sedi dei clienti aziendali o le loro abitazioni, ma anche il noleggio a lungo termine, variabile e flessibile, di bici elettriche, monopattini e scooter a zero emissioni. Recentemente Leasys, la captive di FCA, ha introdotto un’offerta chiamata Leasys Miles che è un sistema di noleggio pay-per-use, con offerte specifiche e convenienti sulle auto elettriche e ibride. ALD Automotive, tra i primi noleggiatori a investire sul green, punta ora su due direttici: un “green bonus” (ossia uno sconto maggiore sui canoni per le auto elettriche e ibride) e “JuiceMotion”, un progetto di partnership con il gestore Enel X per la diffusione dell’e-mobility attraverso l’integrazione nell’offerta di noleggio di sistemi di ricarica a tecnologia avanzata. LeasePlan ha appena varato “Ready2e”, un sistema di mobilità integrata che al tradizionale noleggio del veicolo a basso impatto ambientale aggiunge un monopattino elettrico a soli 8 euro/mese o una microcar a partire da 236 euro.
L’attrazione dei nuovi modelli
Tutti i noleggiatori si stanno muovendo nell’ottica di offrire ai clienti, privati o aziende, una proposta di mobilità green a 360 gradi. Ma è l’utilizzatore che risponde positivamente al sistema, perché trova nel renting una soluzione adeguata alle proprie necessità. Oggi l’offerta dei player di mercato è assolutamente in linea con le esigenze soprattutto di chi abita e lavora in città. Per i clienti professionali che per lavoro si muovono molto su percorsi extraurbani, la competitività dei veicoli ad alimentazione tradizionale (cioè il diesel) a livello di costi d’esercizio è ancora forte. Ma non durerà a lungo: il valore residuo, cioè la valutazione dell’auto a fine locazione, che è una componente fondamentale nella composizione dell’offerta del canone di noleggio, sarà l’arma vincente delle auto ibride nel prossimo futuro. Senza dimenticare che i costruttori stanno puntando sempre di più su nuovi modelli ibridi ed elettrici con grande autonomia di percorrenza, unitamente a sistemi di produzione e smaltimento che concorrono a definire l’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita dell’auto elettrica. Il futuro dell’automobile è ormai a portata di mano. E il noleggio a lungo termine è in pole position.